La cittadina tedesca che litiga sul futuro di una grossa fabbrica Tesla
È Grünheide, dove nel 2022 ha aperto il primo stabilimento europeo dell'azienda: ora vorrebbe espandersi, ma la maggior parte degli abitanti è contraria a causa dei problemi ambientali
Questa settimana a Grünheide, una cittadina tedesca di circa 9mila abitanti nello stato federale del Brandeburgo, si è svolto un referendum locale sulla possibilità di espandere la grossa fabbrica Tesla attiva nei dintorni dal 2020. Ha partecipato il 76 per cento degli aventi diritto: su circa 5.400 persone, 3.499 hanno votato contro l’espansione (il 65 per cento) e 1.882 a favore (il 35 per cento).
I risultati del referendum hanno confermato l’opposizione della maggior parte della popolazione locale alla fabbrica, che negli anni è stata al centro di molti dibattiti e discussioni soprattutto a causa dell’impatto ambientale su una zona nota per i suoi ampi spazi verdi e circondata da laghi e foreste.
Quello di Grünheide è stato il primo impianto di produzione europeo di Tesla, la grossa azienda statunitense di automobili elettriche fondata dall’imprenditore Elon Musk. Il progetto fu annunciato nel 2019 e inizialmente fu accolto con favore dai politici del Brandeburgo e da quelli federali, dato che lo stabilimento avrebbe permesso di creare migliaia di posti di lavoro e avrebbe favorito la transizione verso i veicoli elettrici in Germania.
All’inizio del 2020 Tesla iniziò i lavori per disboscare l’area in cui sarebbe dovuta sorgere la fabbrica, nonostante la ferma opposizione di molti gruppi ambientalisti, che per anni cercarono di fermare o perlomeno rallentare i lavori anche attraverso numerose cause legali. Lo stabilimento fu infine inaugurato nel marzo del 2022, alla presenza di Musk e del cancelliere tedesco Olaf Scholz.
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Oggi la fabbrica si estende su una superficie di 3 chilometri quadrati: Tesla vorrebbe però allargarla di altri 1,7 chilometri quadrati, più della metà attualmente occupata da una pineta, che andrebbe tagliata. L’azienda vorrebbe ampliare il magazzino, costruire un asilo nido per i figli dei dipendenti e nuove infrastrutture per rendere più semplice il trasporto delle merci da e verso la fabbrica.
Uno dei punti più contestati dagli attivisti è la grande quantità di acqua che servirebbe alla fabbrica per funzionare, circa 1,8 milioni di metri cubi all’anno. Altre preoccupazioni riguardano l’aumento dei livelli di inquinamento atmosferico, acustico e luminoso e il complessivo peggioramento della qualità della vita che un impianto industriale così grande produrrebbe su una comunità piccola e tranquilla.
Non tutti però sono contrari: prima del referendum, per esempio, un gruppo di adolescenti ha fatto campagna a favore dell’espansione, sostenendo che la fabbrica offra un’opportunità lavorativa importante per i residenti della zona. Anche molti politici locali sono favorevoli, soprattutto a causa delle ricadute economiche dell’impianto. Lo stabilimento ha circa 12mila dipendenti e ha contribuito a migliorare l’economia dello stato del Brandeburgo, dove nella prima metà del 2023 è stata registrata una crescita del 6 per cento.
I risultati del referendum non sono vincolanti. Il sindaco Arne Christiani, favorevole all’espansione, ha detto però che verranno presi in considerazione e che l’amministrazione locale cercherà di trovare un compromesso con gli abitanti. In un comunicato Tesla ha annunciato che cercherà di parlare con i residenti per «decidere i prossimi passi».