In India ci sono stati scontri fra la polizia e gli agricoltori in protesta che vogliono raggiungere la capitale Nuova Delhi
A Shambhu, nel nord dell’India e a 200 chilometri dalla capitale Nuova Delhi, ci sono stati scontri particolarmente intensi fra la polizia e gli agricoltori in protesta, che hanno cercato di superare le barricate delle forze dell’ordine lungo un’importante autostrada verso la capitale. Mercoledì mattina gli agricoltori avevano portato sul posto ruspe e bulldozer modificati da usare contro le barricate. La polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili non letali per disperderli. I quattro diversi incontri tenuti finora fra i rappresentanti dei manifestanti e il governo non hanno portato a risultati soddisfacenti per gli agricoltori, che hanno quindi ripreso le proteste. Il ministro dell’Agricoltura Arjun Munda ha comunque invitato gli agricoltori a ulteriori trattative.
Un numeroso gruppo di agricoltori sta protestando da circa una settimana per chiedere varie concessioni al governo. È partito dal Punjab, uno stato agricolo del nordovest dell’India, con l’intenzione di raggiungere la capitale, ma da diversi giorni è appunto bloccato dalle barricate della polizia a Shambhu, al confine con lo stato dell’Haryana. Venerdì scorso c’era stato uno sciopero nazionale dei lavoratori delle aree rurali in sostegno alle proteste.
I gruppi degli agricoltori hanno presentato una lista di 21 richieste al governo, fra cui la più importante riguarda i cosiddetti prezzi minimi di sostegno, ossia le tariffe prestabilite alle quali il governo federale acquista i prodotti dagli agricoltori, e che servono a proteggere l’attività di questi ultimi dalle fluttuazioni del mercato. Altre richieste riguardano l’abbassamento dei prezzi della canna da zucchero, l’aumento delle pensioni degli agricoltori e la concessione di alcuni terreni per organizzare un memoriale dedicato a quelli che ritengono “martiri” della precedente grande protesta degli agricoltori del 2020, durante la quale morirono decine di persone.
Gli agricoltori indiani formano un blocco elettorale molto influente, e secondo molti analisti il primo ministro indiano Narendra Modi cercherà di assecondare il più possibile le loro richieste per non perdere un appoggio importante in vista delle elezioni presidenziali che si terranno tra aprile e maggio.
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