In Messico ci sono state grosse proteste contro alcune riforme proposte dal governo, in vista delle presidenziali del 2 giugno

una piazza piena di manifestanti
La manifestazione di domenica. I manifestanti indossavano il rosa, colore dell'Istituto elettorale nazionale (AP Photo/Marco Ugarte)

A Città del Messico decine di migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione contro le riforme costituzionali proposte dal governo del presidente Andrés Manuel López Obrador, populista di sinistra. Secondo gli organizzatori della manifestazione hanno partecipato 700mila persone, mentre la procura, che risponde al governo locale (controllato dallo stesso partito di López Obrador) ha parlato di 90mila persone.

La proposta più discussa è quella sulla riforma dell’Istituto elettorale nazionale (INE), l’organo che organizza e supervisiona le elezioni federali in Messico. Se la riforma dovesse essere approvata l’INE sarebbe accorpato alle commissioni elettorali che organizzano le elezioni negli stati federati, e il suo numero di dirigenti verrebbe ridotto: secondo gli oppositori la riforma danneggerebbe la democrazia messicana.

La proposta sull’INE è stata presentata in parlamento insieme a un’altra ventina di proposte di riforme costituzionali, che includono anche aumenti del salario minimo e delle pensioni. Il presidente López Obrador stesso, che ha presentato le proposte, ha ammesso che è probabile che molte di esse non vengano approvate, ma ha detto che servono comunque a influenzare il dibattito pubblico prima delle elezioni politiche del 2 giugno. Oggi il suo partito, Morena, non ha la maggioranza qualificata necessaria a modificare la Costituzione, secondo l’ordinamento del Messico.

La candidata considerata favorita alle presidenziali è Claudia Sheinbaum, una stretta alleata di López Obrador. Tutti i sondaggi la danno in grande vantaggio su Xóchitl Gálvez, l’altra candidata con più preferenze. È possibile che dopo le elezioni del 2 giugno, quando oltre che per il nuovo presidente si voterà anche per rinnovare il parlamento, il partito di López Obrador e di Sheinbaum, Morena, ottenga abbastanza seggi in parlamento per poter approvare le riforme costituzionali senza il sostegno di altri partiti. Per questo molti vedono le proposte come un modo di influenzare la politica futura di Sheinbaum.

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