La Somalia ha accusato l’Etiopia di voler annettere il Somaliland
Sabato il presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud ha accusato l’Etiopia di voler annettere il Somaliland, un piccolo stato che occupa il territorio che un tempo apparteneva alla Somalia britannica e confina con il Gibuti, con l’Etiopia e con la Somalia, da cui si è separato nel 1991 con l’inizio della guerra civile ancora in corso. Il Somaliland è abitato da circa 3,5 milioni di persone, è una repubblica presidenziale e la sua capitale è Hargheisa.
Mohamud lo ha detto proprio in Etiopia, nella capitale Addis Abeba, dove era arrivato per partecipare all’assemblea generale dell’Unione Africana, l’organizzazione intergovernativa che comprende tutti i paesi del continente africano riconosciuti dalla comunità internazionale. Le accuse di Mohamud si riferiscono a un accordo firmato a inizio gennaio dal primo ministro etiope Abiy Ahmed con Muse Bihi, presidente del Somaliland. L’accordo prevede che l’Etiopia potrà avere in futuro accesso ai porti del Somaliland, il quale in cambio otterrà il riconoscimento ufficiale da parte dell’Etiopia (al momento il Somaliland non è riconosciuto dalla comunità internazionale).
L’accordo è comunque considerato un passo molto importante sia per l’Etiopia, che così avrà uno sbocco commerciale e navale sul mar Rosso – che gli è precluso dal 1993, anno dell’indipendenza dell’Eritrea – sia per il Somaliland, che uscirebbe ufficialmente per la prima volta dall’isolamento internazionale in cui si trova. Sabato Mohamud ha anche accusato l’Etiopia di aver inviato personale militare in Somaliland, «preparando il terreno» per l’annessione del territorio. Non è stato ancora possibile verificare la sua accusa.