La tennista Simona Halep, squalificata per doping, ha fatto causa a un’azienda di integratori per 9,2 milioni di euro
La tennista romena Simona Halep, squalificata fino al 2026 per aver violato due volte il protocollo internazionale dell’antidoping, ha denunciato l’azienda canadese Quantum Nutrition, produttrice di integratori.
Halep, 32 anni, era stata inizialmente sospesa dopo gli US Open del 2022 per aver assunto il Roxadustat, un farmaco per il trattamento dell’anemia vietato agli atleti in quanto «agente dopante del sangue». La seconda violazione era stata riscontrata lo scorso maggio, quando erano emerse ulteriori irregolarità nel suo passaporto biologico (il sistema usato per tenere traccia nel tempo dei parametri ematici degli atleti).
Secondo la denuncia, gli integratori utilizzati da Halep durante gli US Open contenevano Roxadustat senza riportarlo correttamente sulla confezione. A causa della contaminazione, sostengono gli avvocati della tennista, Halep avrebbe assunto la sostanza inconsapevolmente. Halep ha chiesto un risarcimento di 10 milioni di dollari, circa 9,2 milioni di euro, per i mancati guadagni causati dalla squalifica di 4 anni e per il «dolore, la sofferenza e l’umiliazione passata e futura».
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