Le reazioni della politica mondiale alla notizia della morte di Alexei Navalny
Molti leader internazionali hanno accusato il presidente russo Vladimir Putin di esserne diretto responsabile, mentre il governo italiano è stato più cauto
Venerdì tutti i principali leader politici internazionali hanno commentato con molta durezza la notizia della morte di Alexei Navalny, per molto tempo il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin. Quasi tutti hanno accusato Putin di esserne il diretto responsabile, mentre da parte del governo italiano ci sono state reazioni più caute.
La notizia della morte era stata annunciata venerdì mattina dal servizio penitenziario russo, e confermata sabato mattina dalla sua portavoce. Navalny aveva 47 anni e da quasi tre anni era detenuto con accuse ritenute politicamente motivate. A dicembre era stato trasferito nella prigione di massima sicurezza IK-3, a quasi 2.000 chilometri da Mosca e al di sopra del Circolo polare artico.
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Il commento più atteso e critico sulla notizia della morte di Navalny è stato quello del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che venerdì pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa al riguardo. Ha detto di essere «indignato e non sorpreso» della morte dell’oppositore russo e di non avere «ragione di credere che la notizia della sua morte non sia vera». Ha inoltre accusato il presidente russo Vladimir Putin di essere diretto responsabile della morte di Navalny: «Quello che è successo a Navalny è una prova ancora più evidente della brutalità di Putin. Nessuno dovrebbe lasciarsi ingannare». Biden ha detto anche che Navalny «era tutto ciò che Putin non è. Era coraggioso, aveva principi, si dedicava a costruire una Russia dove vige lo stato di diritto e dove si applica a chiunque».
Diversi altri politici internazionali hanno accusato Putin di essere responsabile della morte di Navalny: «Alexei Navalny ha combattuto per i valori della libertà e della democrazia. Per i suoi ideali ha compiuto un ultimo sacrificio. L’Unione Europea ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte», ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha detto che è «ovvio» che ci sia Putin dietro la morte di Navalny: «A Putin non importa chi muore, finché mantiene il proprio posto, ed è per questo che dovrà rendere conto dei suoi crimini».
Il presidente francese Emmanuel Macron ha scritto su X che «nella Russia di oggi, gli spiriti liberi vengono messi nel gulag e condannati a morte», parlando della notizia della morte di Navalny, e il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha lodato il coraggio dell’oppositore russo dicendo che «probabilmente ora ha pagato per questo coraggio con la sua vita».
In today's Russia, free spirits are sent to the Gulag and condemned to death. Anger and indignation.
I pay tribute to the memory of Alexeï Navalny, his dedication, his courage. My thoughts go out to his family, loved ones, and to the Russian people.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) February 16, 2024
In una dichiarazione congiunta, la presidente della Commissione Europea Ursula van der Leyen e l’Alto rappresentante per gli affari esteri europei Josep Borrell hanno detto che Navalny «è stato lentamente assassinato dal presidente Putin e dal suo regime» e che «non risparmieremo alcuno sforzo per chiederne conto alla politica e alle autorità russe».
Dal governo italiano la notizia della morte di Navalny è stata commentata in maniera più cauta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che l’ha definita «un’altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale». Meloni ha aggiunto che «ci auguriamo che su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza».
Venerdì sera il portavoce del governo russo Dmitry Peskov ha detto che «non ci sono ancora informazioni sulla causa della morte» di Navalny e ha definito i commenti dei politici mondiali «rabbiosi» e «inaccettabili».
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