La grande occasione del Bayer Leverkusen
Potrebbe vincere il campionato di calcio tedesco per la prima volta nella sua storia, anche perché in panchina ha l'allenatore più promettente d'Europa
Dall’inizio della stagione la squadra di calcio tedesca del Bayer Leverkusen ha giocato 31 partite tra campionato e altre competizioni, vincendone 27 e pareggiandone 4, senza mai perdere. È prima in classifica nella Bundesliga, il massimo campionato di calcio maschile tedesco, ed è ancora in corsa per tutte le altre competizioni: si è qualificata alle semifinali di Coppa di Germania e agli ottavi di finale di Europa League, la seconda competizione europea per club. Sabato scorso ha vinto 3 a 0 lo scontro diretto contro il Bayern Monaco secondo in classifica, su cui ora ha cinque punti di vantaggio.
A tredici giornate dalla fine, il Bayer Leverkusen ha insomma una seria possibilità di vincere il campionato, e sarebbe un risultato storico per almeno due motivi. Il primo è che in tutta la sua storia non ha mai vinto la Bundesliga, nonostante sia una delle squadre più antiche di Germania e d’Europa (fu fondato nel 1904), e in generale non vince un trofeo dalla Coppa di Germania del 1993. Il secondo è che da undici anni consecutivi il campionato tedesco viene vinto dal Bayern Monaco, la squadra più forte, ricca e titolata del paese.
Il Leverkusen però non sta solo vincendo quasi tutte le partite giocate: lo fa giocando un calcio spettacolare e moderno, basato sulle idee del suo allenatore, lo spagnolo Xabi Alonso. Alonso ha 42 anni e da calciatore ha avuto una carriera di altissimo livello come centrocampista in alcune delle squadre più forti al mondo come il Liverpool, il Real Madrid e il Bayern Monaco. Oggi è considerato da esperti e addetti ai lavori uno degli allenatori più promettenti d’Europa, se non il più promettente in assoluto. Fa questo lavoro da pochissimo: è arrivato al Bayer Leverkusen il 5 ottobre del 2022 a stagione già iniziata, dopo aver allenato solo le giovanili del Real Madrid e la seconda squadra della Real Sociedad, entrambe in Spagna.
I suoi attuali risultati sono ancora più sorprendenti se si considera che quando arrivò il Bayer Leverkusen aveva totalizzato appena cinque punti nelle prime otto partite di campionato ed era penultimo in Bundesliga. Poi le cose sono cambiate radicalmente: alla fine della stagione 2022-2023 arrivò sesto in campionato e in semifinale di Europa League, ponendo le basi per l’eccezionale stagione attuale. In estate la squadra è cambiata poco e non ha fatto grandissimi investimenti, vendendo anzi uno dei suoi migliori giocatori, il francese Moussa Diaby, agli inglesi dell’Aston Villa per 50 milioni di euro.
Nel gioco di Xabi Alonso sono raccolte (e in molti casi aggiornate) tutte le principali tendenze del calcio moderno. Il Bayer Leverkusen cerca di mantenere sempre il possesso del pallone attraverso il continuo movimento e gli scambi tra i suoi giocatori. È un’idea tipica del cosiddetto “calcio di posizione” di Pep Guardiola, l’allenatore spagnolo che è uno dei più vincenti al mondo e che si ritiene abbia influenzato più di chiunque altro negli ultimi due decenni il modo in cui si gioca a calcio. Attualmente allena il Manchester City e tra il 2014 e il 2016 allenò proprio Alonso al Bayern Monaco.
Appena perdono la palla, i giocatori del Bayer Leverkusen si muovono rapidamente in avanti tutti insieme per riconquistarla nel più breve tempo possibile e nelle zone più avanzate del campo, in modo da trasformare velocemente un’azione difensiva in offensiva. Questa strategia di gioco è conosciuta con il termine tedesco gegenpressing (cioè “contro-pressing”, perché viene fatto subito dopo il pressing con cui gli avversari hanno recuperato il pallone): uno dei primi allenatori ad applicarla con successo ad alto livello è stato il tedesco Jürgen Klopp, che allena il Liverpool dal 2015 e nel 2012 era stato l’ultimo in grado di vincere la Bundesliga con una squadra diversa dal Bayern Monaco (il Borussia Dortmund).
Già a settembre del 2023 il magazine sportivo Rivista Undici aveva definito il Bayer Leverkusen «una delle squadre più divertenti d’Europa» e descriveva il suo gioco come «innovativo e fluido», «tanto geometrico quanto fantasioso»: cioè fatto di molti automatismi e schemi preparati in allenamento, ma allo stesso tempo in grado di lasciare una certa libertà ai giocatori di seguire il proprio istinto e mostrare il proprio talento.
Oggi il Bayer Leverkusen è una squadra che può fare gol in tanti modi diversi, arrivando a tirare in porta sia dopo lunghe sequenze di passaggi sia con azioni veloci in verticale. Dall’inizio della stagione ha segnato ben 93 gol in 31 partite, un’eccezionale media di 3 gol a partita, la più alta fra le squadre prime in classifica dei cinque principali campionati europei (le altre sono l’Inter, il Real Madrid, il Liverpool e il Paris Saint Germain). Al contempo ha subìto appena 22 gol, dimostrando di essere anche una squadra molto solida in difesa (tra le prime squadre dei primi cinque campionati, solo l’Inter ha fatto meglio).
Contro il Bayern Monaco la squadra di Alonso ha inoltre mostrato una certa consapevolezza dei propri mezzi e di saper gestire la pressione di una partita così importante (se avesse perso sarebbe stata scavalcata in classifica), contro una squadra di giocatori assai più abituati a partite di quel livello. Ha giocato alla grande come aveva fatto finora e ha vinto in modo netto e meritatamente.
In questo contesto molto positivo, quasi tutti i calciatori stanno rendendo al meglio. Alonso e il direttore sportivo Simon Rolfes hanno costruito una squadra bilanciata. Hanno aggiunto in estate giocatori di esperienza come il centrocampista svizzero Granit Xhaka, arrivato dall’Arsenal, e il terzino sinistro Alex Grimaldo dal Benfica, che in stagione ha già fatto 10 gol e 10 assist, un numero altissimo in assoluto e molto inusuale per un difensore, a conferma di come il gioco di Xabi Alonso sia molto offensivo e permetta anche ai giocatori in posizioni più arretrate di arrivare con continuità a rendersi pericolosi in attacco. Ci sono poi calciatori emergenti che stanno diventando di livello internazionale, come l’attaccante nigeriano Victor Boniface o il terzino olandese Jeremie Frimpong, entrambi del 2000.
Il miglior talento è però probabilmente Florian Wirtz, trequartista tedesco di appena 20 anni, definito dallo stesso Xabi Alonso «un calciatore speciale, diverso dagli altri». Parlando di lui in un recente articolo sul sito di approfondimento sportivo Ultimo Uomo, Daniele Manusia ha scritto che «possiamo mettere il suo nome, proprio per via di quella qualità provocatrice e prepotente, vicino a quello dei migliori giocatori della sua generazione. Diciamo che ci sono Musiala, Pedri, Bellingham e, appunto, Florian Wirtz». E ancora: «La cosa più straordinaria è proprio il modo in cui il suo movimento e quello della palla siano un tutt’uno. Florian Wirtz è un altro di quei giocatori che fanno sembrare gli avversari lenti se non proprio scemi, a cui la palla sembra restare per magia vicina, al posto giusto al momento giusto e sempre favorito dai rimpalli».
La cosa migliore del Bayer Leverkusen resta però l’organizzazione collettiva, che permette ai singoli talenti di esprimersi al meglio. Non è un caso che il recente infortunio di Boniface non abbia intaccato l’andamento della squadra: l’attaccante nigeriano aveva segnato 16 gol nelle prime 23 partite stagionali in tutte le competizioni, prima di infortunarsi agli adduttori (perdendo quindi anche la possibilità di giocare la Coppa d’Africa con la Nigeria). È insomma un giocatore molto importante per la squadra, ma nonostante questo dal suo infortunio il Bayer ha vinto cinque delle successive sei partite, tra cui quelle contro avversari forti come il Lipsia e, come detto, il Bayern Monaco.
Prima di questa stagione, l’ultima – e probabilmente unica – volta in cui il Bayer Leverkusen era stato la miglior squadra di Germania fu il 2001-2002. Quell’anno era allenato da Klaus Toppmöller e in campo aveva, tra gli altri, il forte centrocampista tedesco Michael Ballack, uno dei migliori al mondo della sua generazione. Rimase in corsa fino alla fine della stagione per vincere tutte le competizioni a cui partecipò e a pochissime partite dal realizzare uno storico triplete, cioè la vittoria delle tre maggiori competizioni a cui un club europeo può ambire in una stagione, ma perse incredibilmente tutto nelle ultime partite. In campionato era arrivato a quattro giornate dalla fine con quattro punti di vantaggio sul Borussia Dortmund, ma ottenne solo un punto nelle successive tre giornate, finendo al secondo posto. In Coppa di Germania perse la finale contro lo Schalke 04 e sempre in finale perse anche la Champions League, la principale coppa europea per club, sconfitto 2-1 dal Real Madrid a Glasgow in una partita rimasta famosa soprattutto per uno straordinario gol al volo di sinistro del francese del Real Madrid Zinédine Zidane.
– Leggi anche: Storia di un triplete fallito
Da quella stagione in poi, il miglior risultato del Bayer Leverkusen è stato un altro secondo posto, nella Bundesliga 2010-2011. In 120 anni di storia non ha mai vinto il campionato e quest’anno potrebbe avere un’occasione quasi irripetibile, considerando lo straordinario andamento tenuto finora, sia in termini di risultati che di gioco, e l’abituale dominio del Bayern Monaco, che a fine stagione potrà investire e rafforzarsi per rimediare a una stagione che finora è stata al di sotto delle aspettative da molti punti di vista. Soprattutto, a fine stagione sarà molto difficile per la dirigenza trattenere ancora Xabi Alonso.
I risultati e il gioco del Bayer Leverkusen hanno infatti reso l’allenatore spagnolo uno dei principali candidati per le panchine delle grandi squadre europee intenzionate a cambiare allenatore: tra queste soprattutto il Liverpool, dal quale Jürgen Klopp ha già detto che si separerà in estate. Alonso è considerato l’erede ideale di Klopp per varie ragioni, a partire dal suo stile di gioco che ha molte affinità con quello dell’allenatore tedesco. È inoltre molto amato dalla tifoseria, perché da calciatore giocò nel Liverpool dal 2004 al 2009 e fu uno dei più rappresentativi della squadra capace di arrivare due volte in tre anni in finale di Champions League (nel 2005 e nel 2007), vincendone una. Per il momento comunque non ci sono notizie ufficiali sul futuro di Xabi Alonso.