Le proteste dei serbi kosovari contro l’euro
Dallo scorso 1° febbraio è diventato la valuta unica in Kosovo, causando molti problemi pratici alle persone che vivono nel nord del paese
Lunedì migliaia di persone di etnia serba si sono riunite a Mitrovica, città del nord del Kosovo, per protestare contro la decisione del governo di adottare l’euro come valuta unica per i pagamenti. I serbi, che sono meno del 10 per cento della popolazione kosovara e hanno fortissimi legami con la Serbia, ritengono che la misura sia una forma di discriminazione nei loro confronti.
Il Kosovo è un paese balcanico a maggioranza albanese dichiaratosi indipendente nel 2008, e riconosciuto come tale dall’Unione Europea e gli Stati Uniti. Ha adottato unilateralmente l’euro come valuta nel 2002, pur non facendo parte della zona euro e non avendo stipulato un accordo formale con l’Unione Europea. Nella parte settentrionale del paese è però utilizzato soprattutto il dinaro, la moneta ufficiale della Serbia, anche perché le persone che ci vivono sono in maggioranza serbe. Finora il governo kosovaro aveva tollerato questa doppia circolazione, ma lo scorso 1° febbraio la banca centrale del paese aveva vietato alle banche e agli istituti finanziari di utilizzare il dinaro nelle proprie operazioni quotidiane, per usare esclusivamente l’euro.
Questa decisione sta causando problemi pratici alle persone che vivono a Mitrovica e in altre zone del nord del Kosovo a maggioranza serba, dove il dinaro serbo è ancora la moneta più usata. Dall’indipendenza del Kosovo dalla Serbia nel 2008, la Serbia continua a gestire e finanziare le proprie “istituzioni temporanee” nel nord del Kosovo, benché il governo kosovaro le ritenga illegali: ospedali, asili, università, municipi e perfino aziende e banche sono gestite e finanziate direttamente dalla Serbia. Il governo serbo distribuisce anche pensioni agli anziani e sussidi alle persone più povere.
Ovviamente tutti i finanziamenti del governo serbo nel nord del Kosovo vengono fatti in dinari. I serbi kosovari ricevono stipendi e pensioni in dinari. E ora che il governo kosovaro vuole imporre l’utilizzo dell’euro per tutte le transazioni, questo potrebbe provocare grossi problemi.
Hundreds of ethnic Serbs marched in Kosovo's North Mitrovica on February 12 to protest against a new regulation targeting Serbia's currency, the dinar. https://t.co/K3l8HhpIC7 pic.twitter.com/hFIe8snQqz
— Radio Free Europe/Radio Liberty (@RFERL) February 12, 2024
Dragisa Milovic, direttore dell’ospedale di Mitrovica Nord, ha detto a Balkan Insight che il decreto della banca centrale «colpisce le persone più vulnerabili e che ricevono assistenza sociale», e che è stato adottato per rendere più complicato il già precario funzionamento delle istituzioni serbe in Kosovo.
In un’intervista data a Bloomberg, il primo ministro del Kosovo Albin Kurti ha detto che la decisione di adottare l’euro come valuta unica serve a combattere il riciclaggio e «i terroristi che finanziano attività illecite», e che «non impedisce alla Serbia di assistere i cittadini della comunità serba del Kosovo dal punto di vista finanziario».
Dopo le proteste di ieri, la banca centrale del Kosovo ha annunciato che, nei prossimi mesi, adotterà una serie di misure per «agevolare l’attuazione» della nuova regolamentazione, aprendo nuove filiali bancarie a Mitrovica e nelle altre città del nord a maggioranza serba (Zvecan, Leposavic e Zubin Potok).
Nelle scorse settimane la scelta di adottare l’euro come valuta unica in Kosovo era stata criticata dalle istituzioni europee, in particolare per la scarsa disponibilità di Kurti al dialogo. Lo scorso 2 febbraio, dopo l’entrata in vigore del decreto, il portavoce della Commissione Europea Eric Mamer aveva espresso un certo rammarico per una decisione «adottata senza previa consultazione, considerando l’impatto di questa decisione sulla vita quotidiana dei serbi del Kosovo».
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