Gli avversari di Imran Khan hanno trovato un accordo per governare insieme in Pakistan
I partiti che si oppongono all'ex primo ministro avevano perso le elezioni, ma hanno i numeri per formare una coalizione di governo
Martedì due dei principali partiti politici del Pakistan hanno trovato un compromesso per creare una coalizione di governo, dopo un paio di giorni di incertezza dovuta al fatto che alle elezioni parlamentari dell’8 febbraio a ottenere più voti erano stati i candidati indipendenti sostenuti dall’ex primo ministro Imran Khan, che è in carcere. La Lega musulmana del Pakistan (PML-N) e il PPP (Partito Popolare Pakistano) si sono accordati insieme a due altri partiti minori per evitare che i candidati legati a Khan prendessero il potere.
Khan è in carcere da mesi con accuse che lui e i suoi sostenitori ritengono pretestuose. La vittoria dei candidati a lui associati è stata una sorpresa, perché le istituzioni pakistane, in gran parte controllate in modo più o meno diretto dall’esercito, avevano cercato in vari modi di ostacolare l’ex primo ministro e il suo partito, il Movimento per la Giustizia (PTI). Tra le altre cose il mese scorso la Corte Suprema del Pakistan aveva dichiarato illegale il PTI, ragione per cui i membri del partito si erano dovuti presentati alle elezioni come indipendenti. In ogni caso anche messi insieme i seggi ottenuti dai candidati legati a Khan non erano sufficienti per creare un governo senza il sostegno di altre forze politiche.
L’accordo per formare un governo di coalizione raggiunto dal PML-N e dal PPP prevede che il candidato alla carica di primo ministro sia Shehbaz Sharif, presidente del PML-N e già primo ministro dall’11 aprile del 2022 al 14 agosto del 2023. Il PML-N è il partito pakistano che gode del sostegno dell’esercito e di cui fa parte anche l’ex primo ministro Nawaz Sharif, fratello maggiore di Shehbaz. L’accordo per il governo prevede anche che il candidato per il ruolo di presidente del Pakistan sarà Asif Ali Zardari, co-presidente del PPP insieme al figlio Bilawal Bhutto Zardari.
Alle elezioni il PML-N ha ottenuto 73 dei 266 seggi in parlamento contro i 93 degli ex membri del PTI; il PPP ha ottenuto 54 seggi. Bilawal Bhutto Zardari – che è anche figlio di Benazir Bhutto, prima ministra dal 1988 al 1990 e dal 1993 al 1996, assassinata nel 2007 – ha detto che il PPP non esprimerà ministri nel nuovo governo, ma si limiterà ad appoggiarlo. Bhutto inizialmente non era favorevole a sostenere un governo di coalizione con il PML-N, la cui popolarità è in diminuzione come ha dimostrato il risultato delle elezioni.
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