Certe persone scavano tunnel come passatempo
L'hobby tunneling è piuttosto pericoloso e a tratti illegale, ma negli anni sono emerse diverse storie di persone che hanno scoperto di esserne appassionate
Lo scorso autunno su TikTok hanno cominciato a ottenere una certa attenzione i video in cui una programmatrice statunitense senza alcun tipo di esperienza nell’ingegneria civile, “Kala”, mostrava i suoi progressi nel progetto a cui stava lavorando: costruire un sistema di gallerie sotterranee a partire da un tunnel lungo più di sei metri sotto la sua casa, nel nord della Virginia. Nei suoi video Kala, che non ha mai condiviso il proprio nome vero online, si mostrava nell’atto di saldare metalli, spostare grosse masse di detriti e scavare: ha dovuto smettere di farlo a dicembre dopo che le autorità locali le hanno ordinato di sospendere i lavori, e ora sta aspettando di capire se le verrà permesso di ricominciare a scavare. Poco dopo, a gennaio, è stato scoperto un altro tunnel segreto, costruito sotto a una sinagoga di Brooklyn, e fatto chiudere per ragioni di sicurezza.
Le due notizie hanno portato una certa attenzione su un hobby di nicchia piuttosto pericoloso e spesso illegale, ma che attira centinaia di persone in giro per il mondo, che lo ritengono rilassante e utile per la propria salute mentale. In inglese viene detto “hobby tunneling”, e prevede la costruzione di gallerie anche molto lunghe e complesse come passatempo. Alcuni dedicano decenni della propria vita a realizzare i loro progetti; altri si mettono in situazioni potenzialmente anche molto pericolose.
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In ingegneria una galleria è una perforazione nel suolo che ha normalmente il fine di mettere in comunicazione due luoghi tra loro. Ormai non succede quasi mai che queste perforazioni vengano svolte manualmente, dato che esistono diversi metodi meccanici che rendono il processo molto più veloce e meno costoso. Le persone che costruiscono tunnel per hobby, invece, quasi sempre scoprono di apprezzare proprio l’atto di scavare manualmente: se ne accorgono mentre fanno giardinaggio, manutenzione o qualche altro lavoro domestico. Il punto è proprio quello di realizzare un progetto con le proprie mani, e succede raramente che impieghino grossi macchinari o tecniche complesse per farlo. Inoltre, non sempre i tunnel che costruiscono sono delle vere e proprie gallerie con un’entrata e un’uscita: spesso scavano piuttosto l’equivalente di una cantina o di un rifugio sotterraneo che non sbuca da nessuna parte.
La passione di alcune persone per gli scavi è ben documentata, storicamente: nel 1910, per esempio, uno studio pubblicato sull’American Journal of Psychology diceva che «la più grande gioia, specialmente per i ragazzi, è scavare buche. (…) Sembrano essere particolarmente interessati a scavare un buco abbastanza grande da contenere tre o quattro ragazzi, per poi coprirlo e nasconderlo in modo che nessuno possa trovarlo se non quelli che lo hanno scavato. Poi passano molto tempo nascosti lì dentro, a mangiare frutta e altri cibi rubati dalla dispensa di casa propria».
Soprattutto nell’Ottocento e nel Novecento ci sono stati vari casi di scavatori di tunnel amatoriali piuttosto celebri. Uno era l’entomologo statunitense Harrison Gray Dyar Jr., che tra il 1906 e il 1916 scavò diversi tunnel che partivano dalla sua casa di Washington D.C. e che venne scoperto solo nel 1924, quando una strada vicina a casa sua collassò sotto al peso di un camion per via delle buche che Gray aveva costruito pochi metri sotto la superficie: interpellato sulle origini di un passatempo così bizzarro, disse semplicemente che «certi uomini giocano a golf, io costruisco tunnel». Un altro appassionato britannico, William “l’uomo talpa” Lyttle, si definiva «semplicemente un uomo a cui piace scavare»: tra gli anni Sessanta e i primi anni Duemila costruì una fitta rete di caverne e tunnel che arrivavano fino a 8 metri sotto terra, togliendo 100 metri cubi di terra. Anche nel suo caso, le sue attività crearono problemi ai vicini, facendo cedere strade e marciapiedi circostanti e portando nel 2006 al suo sfratto.
John Bentinck, quinto duca di Portland (vissuto tra il 1800 1879), arrivò a impiegare 1500 lavoratori per aiutarlo a costruire un sistema di gallerie di circa 10 chilometri sotto alla sua tenuta: tra le stanze sotterranee che vennero ricavate in questo modo c’erano una biblioteca, una sala da biliardo, un osservatorio, una sala da ballo, una stalla per gli asini e un porcile, tutti ventilati e illuminati. E nel 1985 Lyova Arakelyan, un uomo armeno, costruì sotto casa sua un sistema di tunnel e caverne: interrogata al riguardo, la moglie disse che era stato motivato «da sogni e visioni».
Più di recente, nel 2015, un ventiduenne di nome Elton McDonald ammise di aver costruito un tunnel di 10 metri in un parco alla periferia di Toronto, in Canada, con tanto di generatori d’energia, pompe per l’acqua, e scorte di cibo e acqua. Disse che scavare lo aiutava «ad allontanarsi dalle cose normali, dalla vita», e che si era lasciato trascinare dal progetto: non venne arrestato, ma la polizia riempì la galleria e gli intimò di non provare a scavarne un’altra altrove.
Online, qualche discussione sull’hobby tunneling era già emersa nell’aprile del 2022, quando una ragazza anonima aveva chiesto ad altri utenti su Reddit come convincere il proprio fidanzato a smettere di scavare un tunnel nel suo tempo libero. «Ci ha dedicato finora un anno circa, e si vede tutto. L’entrata è profonda, ampia e ben organizzata. Nella parte anteriore, che è l’unica parte che ho visto, ci sono travi di cemento, luce elettrica, perfino delle sedie e un tavolino», scrisse la ragazza. «La mia più grande preoccupazione è la sua sicurezza: ho davvero paura che scavi troppo in profondità e gli crolli tutto addosso o qualcosa del genere. Ho provato a esprimergli questa preoccupazione, ma lui se la ride e mi assicura che andrà tutto bene. C’è anche il fatto che per colpa di questa cosa non ha più una vita sociale (…): ormai passa quasi tutto il suo tempo libero laggiù».
Come spesso accade, uno screenshot del suo post aveva cominciato a circolare moltissimo su altri social network come Twitter e Instagram, attirando tra le altre cose i commenti di tantissime persone curiose che non sapevano che fosse possibile costruire tunnel nel proprio tempo libero. Da allora, il numero di persone che si sono iscritte a comunità su Reddit dedicate alla costruzione di tunnel “artigianali” per scambiarsi consigli sui migliori strumenti e tecniche da impiegare, e commentare i reciproci risultati, è cresciuto moltissimo: secondo le stime raccolte dall’aggregatore di dati Subreddit Stats, alcune comunità sono cresciute anche del 4800 per cento dall’inizio del 2022.
Questo passatempo attira molto i cosiddetti “prepper” – ovvero le persone che si attrezzano attivamente per le emergenze, future o eventuali, talvolta costruendo strutture per sopravvivere o nascondersi, come appunto rifugi sotterranei – ma non solo: in un recente articolo su Bloomberg la giornalista Teresa Xie ha intervistato persone di tutti i tipi che si dedicano a questo hobby. Tra loro c’è un uomo neozelandese di 58 anni che ha scoperto di amare l’atto di spalare la terra mentre realizzava un percorso pedonale per il suo giardino e da allora ha sentito «il bisogno di continuare a farlo», arrivando a scavare una buca di 25 metri di larghezza che arriva a cinque metri di profondità; un’artista olandese, Leanne Wijnsma, che dal 2015 ha costruito vari tunnel nel centro di varie città europee nel contesto di un’opera intitolata “Escape”, simbolo di una volontà di fuga dalla vita urbana contemporanea; e un uomo del Wisconsin che ha creato una sorta di labirinto sotterraneo che si estende per oltre 330 metri, soprannominato “Sandland”.
La maggior parte delle persone che praticano l’hobby tunneling lo fa in modo privato, ma alcuni hanno deciso di condividere i propri progressi online: oltre alla tiktoker Kala c’è anche lo youtuber Colin Furze, che da anni documenta i lavori in corso per costruire una galleria che colleghi il suo bunker sotterraneo a un capannone di sua proprietà. Kurze ha detto che è stato un progetto molto divertente, ma che non consiglierebbe a nessuno di provare a replicarlo.
Da un punto di vista pratico, si tratta infatti di un hobby molto pericoloso: Arnold Dix, presidente dell’Associazione internazionale dei tunnel e degli spazi sotterranei, ha detto a Bloomberg che dovrebbe essere molto chiaro a tutti che «se qualcosa va male con ogni probabilità non verrete soltanto feriti: ci morirete». Scavando, infatti, non c’è solo la possibilità che il soffitto ceda o che una roccia particolarmente pesante caschi in testa: è possibile che si finisca per colpire una tubatura dell’acqua, danneggiandola e finendo annegati, oppure venire esposti a gas velenosi come il monossido di carbonio. Inoltre, scavare tunnel senza un esplicito permesso è illegale in diversi paesi. In Italia secondo il codice civile «la proprietà del suolo si estende al sottosuolo, con tutto ciò che vi si contiene, e il proprietario può fare qualsiasi escavazione od opera che non rechi danno al vicino», ma ci sono comunque molte limitazioni legate alle leggi sulle antichità, sulle acque e sulle opere idrauliche che si potrebbero incontrare nel corso dei propri scavi.
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