Come la NFL sta provando a espandersi in tutto il mondo
A parte l'interesse per il Super Bowl, il campionato statunitense di football americano sta organizzando sempre più partite in Europa e sta investendo nel flag football, una versione semplificata del gioco
Nella notte tra domenica e lunedì (a mezzanotte e mezza in Italia) si giocherà il 58esimo Super Bowl, la finale della National Football League (NFL), la principale lega di football americano. Per la prima volta si giocherà in Nevada, all’Allegiant Stadium di Paradise, poco fuori Las Vegas. Si affronteranno i San Francisco 49ers e i campioni in carica dei Kansas City Chiefs. Il football americano è lo sport più popolare negli Stati Uniti e il Super Bowl è l’evento più seguito: ogni anno oltre 100 milioni di statunitensi guardano la partita in televisione. Ultimamente però la NFL sta prendendo sempre più iniziative per andare oltre questo grande successo nazionale e attirare pubblico anche nel resto del mondo, soprattutto in Europa.
Alcuni dei piani che la NFL sta cercando di attuare per questa espansione, soprattutto quelli più azzardati, non convincono tutti gli addetti ai lavori, anche perché c’è il timore di intaccare un sistema che funziona già benissimo, con il rischio di peggiorarlo. Già da alcuni anni comunque il football americano sta guadagnando una nuova popolarità fuori dagli Stati Uniti per via della diffusione del flag football, una variante più semplice del gioco che dal 2028 diventerà anche sport olimpico, e su cui la NFL sta investendo in modo consistente.
Quasi diciassette anni fa, il 28 ottobre del 2007, si giocò per la prima volta nella storia una partita di NFL fuori dagli Stati Uniti, tra i New York Giants e i Miami Dolphins allo stadio di Wembley di Londra. Negli anni successivi il numero di partite giocate all’estero è cresciuto, fino ad arrivare a cinque nel 2022 (tre a Londra, una a Monaco di Baviera e una a Città del Messico) e nel 2023 (di nuovo tre a Londra, e poi due a Francoforte). Tutte le partite hanno avuto un gran successo di pubblico, riempiendo interamente stadi da oltre 60mila posti come Wembley e quello della squadra di calcio londinese del Tottenham, costruito apposta per ospitare anche partite di football americano con un sistema che sostituisce il terreno del campo da calcio con quello da football, per non rovinare l’erba. Venerdì la NFL ha annunciato che nel 2025 si terrà per la prima volta a Madrid, in Spagna, una partita della stagione regolare del campionato.
Il football americano sta crescendo molto in Europa non solo per le sue interazioni con la NFL, ma anche grazie alla creazione di una competizione continentale. Nel 2021 è cominciata infatti la European League of Football (ELF), una specie di Champions League (la principale competizione europea per squadre di calcio) del football americano, a cui attualmente partecipano diciotto squadre da nove paesi diversi (per l’Italia ci giocano, da quest’anno, i Seamen Milano).
Secondo diversi analisti, la NFL starebbe pensando di inserirsi in qualche modo nella ELF, comprando delle quote della lega oppure creando team satelliti in cui sviluppare nuovi talenti da portare poi a giocare negli Stati Uniti (una cosa simile avviene già, ma direttamente negli Stati Uniti, con l’International Player Pathway Program). Sette delle diciotto squadre della European Football League vengono dalla Germania, il paese europeo dove le persone si stanno più appassionando al football americano, superando anche il Regno Unito. Quest’ultimo, comunque, per la NFL rimane il primo mercato di riferimento al di fuori degli Stati Uniti.
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Nelle partite di stagione regolare giocate quest’anno a Londra per due volte ci sono stati i Jacksonville Jaguars, una squadra di NFL della Florida di proprietà di Shahid Khan, il miliardario proprietario anche della squadra di calcio inglese del Fulham. Da qualche anno si sta discutendo la possibilità, menzionata spesso proprio dallo stesso Khan, di trasferire permanentemente la squadra a Londra. A quel punto nella NFL non ci sarebbero più i Jacksonville Jaguars, ma una squadra chiamata probabilmente London Jaguars o qualcosa di simile, che giocherebbe le sue partite in casa nel Regno Unito. Il trasferimento di una squadra da una città all’altra è una pratica abbastanza comune nello sport statunitense, dove ogni club ha una licenza per partecipare ai campionati professionistici che non è legata strettamente alla città. La differenza notevole, però, è che in questo caso non si sposterebbe in un altro posto degli Stati Uniti, ma in Europa.
La National Football League prevede solamente 17 partite di stagione regolare e un massimo di 3 partite di playoff, a cui si aggiunge il Super Bowl: l’eventuale nuova squadra londinese dovrebbe quindi fare al massimo solo nove trasferte negli Stati Uniti per giocare le partite fuori casa. Il vicepresidente esecutivo della NFL, Peter O’Reilly, lo scorso settembre aveva definito «possibile» sia l’opzione di un trasferimento permanente di una o due squadre al di fuori degli Stati Uniti, sia quella probabilmente più semplice di far giocare a tutte le trentadue del campionato una partita all’estero ogni anno.
Trasferire la squadra in Europa aprirebbe nuove opportunità, soprattutto commerciali, per i Jaguars, che non hanno molto successo a Jacksonville. Londra è una città da quasi 9 milioni di abitanti e con molti appassionati di football americano, che a livello di tifo sarebbero incentivati a convergere sull’unica nuova squadra della NFL in città, invece che frammentarsi tra molte squadre come avviene in altri sport come il calcio (nella sola Premier League, il massimo campionato inglese, ci sono sette squadre di Londra).
È una possibilità su cui comunque ci sono ancora molte perplessità: d’altra parte la NFL è già la lega sportiva più ricca del mondo, non sembra abbia bisogno di espandersi ulteriormente e dovrebbe investire molti soldi per portare una squadra in Europa, dove tra l’altro troverebbe la concorrenza di altri sport al momento più popolari. In un commento uscito sul sito specializzato American Football International, l’analista di football americano Matt Bressington ha scritto: «Se qualcosa non è rotto, perché ripararlo? La NFL ha avuto una crescita esponenziale a livello internazionale negli ultimi cinque anni. Le partite in Europa sono state un successo, senza per questo trascurare i tifosi negli Stati Uniti. Perché allora la NFL dovrebbe rischiare di danneggiare la propria reputazione prestando meno attenzione ai suoi fan abituali?».
In ogni caso la National Football League sta continuando a espandere la sua presenza nel mondo anche al di là dell’Europa. In Cina per esempio ha stretto accordi per trasmettere in streaming le partite di NFL e organizzare eventi e tornei nel paese, tra i quali l’NFL China Flag, dove però si giocherà una variante del football americano, il “flag football”. La variante flag del football americano diventerà uno sport olimpico a partire dai Giochi di Los Angeles, nel 2028, e già negli ultimi anni si sta diffondendo molto, soprattutto perché è più semplice e accessibile.
A differenza del football americano infatti nel flag football non esiste contatto fisico: i giocatori o le giocatrici possono contrastare gli avversari solamente sottraendo loro una delle due bandiere (flag, appunto) che ognuno ha attaccate alla cintura. A livello amatoriale è più praticabile e permette di avvicinarsi con più facilità al football: non c’è necessità di utilizzare le protezioni per giocare, possono praticarlo anche persone fisicamente meno forti dei giocatori di football americano e servono meno persone, solitamente cinque o sette per squadra (invece degli 11 delle squadre di football americano).
L’inserimento tra gli sport olimpici e la maggiore inclusività stanno facendo aumentare molto la popolarità di questo sport. Oggi tutti e trentadue i club di NFL promuovono iniziative legate al flag football e si sono giocate partite di flag football anche negli ultimi due Pro Bowl Games (un equivalente degli All Star Game dell’NBA di basket, con gare spettacolari di intrattenimento a cui partecipa una selezione dei migliori giocatori della NFL).
Non è escluso che alle Olimpiadi di Los Angeles partecipino anche alcuni professionisti della NFL, anche se la nazionale statunitense di flag football potrebbe non averne bisogno, considerato che ha vinto le ultime quattro edizioni dei Mondiali. La crescita del flag football comunque non è limitata agli Stati Uniti: in Messico solo nel 2022 circa 100mila persone hanno cominciato a giocarci, mentre in Cina ci giocano oltre 200mila bambini nelle scuole e in Giappone è stato incluso negli sport praticati alle elementari. In Italia la lega di flag football ha novantadue squadre divise in sei campionati. La variante flag sta insomma avendo un impatto notevole nell’espansione del football americano, e la NFL ne sta tenendo conto per continuare i suoi piani di espansione.