Alcuni tabloid britannici risarciranno il principe Harry per aver intercettato illegalmente le sue comunicazioni
Il gruppo editoriale britannico Mirror Group Newspapers (MGN), che include vari tabloid, risarcirà il principe Harry del Regno Unito dei danni causati dall’intercettazione illegale delle sue comunicazioni dal 1996 al 2011. A dicembre una sentenza sullo stesso caso aveva stabilito che la condotta dei giornali era stata illegale, ma riguardava solo 33 dei 148 articoli che secondo il principe erano stati scritti usando le intercettazioni: il giudice aveva stabilito che 15 degli articoli erano stati scritti sulla base di informazioni raccolte illegalmente.
Ora i legali del principe e del gruppo editoriale si sono accordati per il risarcimento dei danni causati dai restanti 115 articoli. L’avvocato del principe, David Sherborne, ha detto che MGN dovrà pagare due milioni di sterline (circa 2,3 milioni di euro) per le spese legali di Harry e delle altre circa 100 persone che hanno fatto causa al gruppo editoriale assieme a lui. Inoltre dovranno risarcire individualmente il principe. L’ammontare preciso del risarcimento deve ancora essere deciso, ma l’avvocato l’ha definito «sostanzioso»: intanto il gruppo verserà al principe una somma provvisoria di 400mila sterline (circa 470mila euro).
Il principe Harry aveva fatto causa al gruppo editoriale britannico Mirror Group Newspapers (MGN), che controlla diversi tabloid, sostenendo che tra il 1996 e il 2009 i giornalisti di alcuni giornali, tra cui il Daily Mirror, il Sunday Mirror e The People, avessero intercettato illecitamente il suo telefono per ottenere i suoi messaggi vocali e avessero usato altri metodi illeciti per scoprire informazioni riservate sul suo conto.
Il principe aveva testimoniato nel processo a inizio giugno, ed era stato il primo membro della famiglia reale britannica di così alto livello a testimoniare in tribunale da 132 anni: l’ultima volta era accaduto a un altro principe nel 1891.