Il modo migliore per augurare buon anno in Cina
Con le tradizionali bustine rosse piene di soldi, donate durante i festeggiamenti del Capodanno lunare, che inizia sabato
Una delle principali tradizioni legate ai festeggiamenti per il Capodanno lunare, che iniziano sabato e si concluderanno il 24 febbraio, è quella di donare piccole buste rosse con dentro del denaro in segno di buon auspicio. Il Capodanno lunare viene celebrato ogni anno da centinaia di milioni di persone, sia in Cina sia in altri paesi dell’Asia orientale, così come nelle comunità cinesi in tutto il mondo. La tradizione delle cosiddette hongbao, che potreste aver visto anche tra le emoji usate sui social network, si pratica un po’ dappertutto, ma le regole sono sempre le stesse.
Le hongbao (letteralmente “pacchetto rosso”) sono bustine rosse spesso decorate con disegni o parole che evocano buona fortuna. Generalmente vengono donate dalle persone più anziane a quelle più giovani, in particolare a bambine e bambini, adolescenti o persone giovani non sposate. Il gesto serve sia per augurare un buon anno nuovo, sia per rafforzare il legame tra le generazioni, per esempio tra nonni e nipoti. Tradizionalmente si scambiavano in famiglia, ma ora le bustine rosse sono donate anche dalle aziende ai propri dipendenti o tra amici e conoscenti in altre occasioni, come nascite, matrimoni o lauree.
Si ritiene che la tradizione sia nata nella Cina del X secolo, quando gli anziani donavano ai bambini monete bucate legate con del filo rosso, sempre come augurio di buona fortuna.
Secondo la leggenda, nella notte della vigilia di Capodanno un demone di nome Sui tormentava i bambini nel sonno, così i genitori stavano svegli per accudirli. Una volta una coppia diede al proprio figlio otto monete, in modo che potesse giocarci e rimanere sveglio. Alla fine il bambino si addormentò lo stesso, con vicino i soldi avvolti in un pezzo di carta rossa: il demone comparve, ma le monete (che in realtà erano gli otto dei immortali del folklore cinese) produssero una luce potente che lo scacciò via.
La bustina rossa con i soldi rimase quindi un simbolo di protezione e buon auspicio. Il suo contenuto è noto come yasuiqian, ovvero i “soldi che scacciano Sui”.
Sono rosse perché è il colore che simboleggia fortuna e prosperità, sia in Cina sia in altre culture dell’Asia orientale, dov’è associato al sole, al sangue e al fuoco, tutti simboli di energia e di vita. È anche il colore di cui ha paura il mostro mitico della cultura cinese chiamato Nian che, sempre secondo le leggende, nel periodo del Capodanno divorava bestiame e persone: è per questo che durante i festeggiamenti si accendono lanterne e fuochi d’artificio e si appendono festoni rossi.
L’importanza delle bustine insomma non sta tanto nel denaro che contengono, quanto nel valore simbolico del gesto di donarle e riceverle, almeno nelle intenzioni originali.
Non c’è una somma precisa da metterci dentro: varia da pochi renminbi (la valuta della Repubblica popolare cinese) ad alcune migliaia, in base all’occasione e al legame che c’è tra le due persone (1 renminbi oggi vale 0,13 euro). In ogni caso la somma non dovrebbe mai includere il numero 4 (40, 400, 444 e così via), che in Cina è considerato sfortunato, perché la sua pronuncia in mandarino è molto simile a quella della parola che indica la morte (sǐ). Allo stesso modo bisognerebbe metterci solo somme pari e meglio con un 8, per esempio 8, 88 o 888, perché in Cina è considerato il numero più fortunato. L’unica eccezione è se i numeri terminano con il 9, che è un omofono della parola “lungo” (jiǔ), e quindi un simbolo di lunga vita o matrimonio duraturo.
Sempre secondo la tradizione, comunque, nelle bustine non bisogna inserire monete, ma solo banconote, meglio se pulite e ben stese: è per questo che nei giorni prima del Capodanno spesso ci sono code fuori dalle banche per cambiare banconote vecchie con banconote nuove. Inoltre le bustine vanno date e ricevute con entrambe le mani, come è educazione fare con qualsiasi altra cosa, e non devono essere aperte in presenza di chi le dona. Da una decina di anni ci sono anche le versioni “digitali” delle hongbao: si possono cioè inviare attraverso app come Alipay o WeChat, in maniera simile a PayPal o Satispay.
Le bustine rosse si usano anche nella maggior parte degli altri paesi in cui si festeggia il Capodanno lunare, come Vietnam e Filippine, ma anche nelle comunità cinesi in giro per il mondo, Italia compresa. La tradizione ha ispirato un’usanza simile diffusa in Malaysia e Indonesia, dove ci si scambiano bustine verdi in una specie di versione islamica.
Il Capodanno lunare è una delle feste più importanti del mondo e causa quella che viene considerata la più estesa migrazione annuale di esseri umani. Ogni anno centinaia di milioni di persone fanno ritorno nei loro villaggi di origine per celebrarlo con amici e parenti, con ritrovi e feste che durano 16 giorni, nel periodo che convenzionalmente segna il passaggio dall’inverno alla primavera: per questo è chiamata anche festa di primavera.
Il calendario tradizionale cinese segue le fasi della Luna e quindi la data del Capodanno cambia ogni anno. Si basa sui cicli lunari e, visto che il mese lunare è più corto di quello solare, include un mese aggiuntivo per colmare il ritardo che altrimenti si accumulerebbe. Prevede cicli di anni da 12 e 13 mesi, alternati, che prendono a rotazione il nome di uno dei 12 animali dello zodiaco (topo, bufalo, tigre, coniglio, dragone, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane e maiale) che derivano dal folclore cinese. Ogni ciclo dura 60 anni e l’animale di quest’anno è il dragone.
Quest’anno i festeggiamenti per il Capodanno lunare cominciano appunto sabato, con una settimana di festa nazionale, e andranno avanti per 15 giorni fino al 24 febbraio, il giorno in cui si celebrerà la festa delle Lanterne, cioè l’ultimo giorno di festeggiamenti per l’anno nuovo.
Oltre allo scambio delle bustine rosse, si festeggia anche con altre tradizioni.
Prima dell’inizio delle feste per esempio bisogna pulire bene la casa per allontanare i “resti negativi” dell’anno precedente; poi la si decora con lanterne, festoni rossi e accessori vari. La mattina della vigilia si puliscono le tombe degli antenati, e poi ci si prepara per un grande ritrovo con la famiglia, il più importante dell’anno, che precede i fuochi d’artificio alla mezzanotte. I piatti serviti per il Capodanno variano molto a seconda della regione: nel nord della Cina di solito si mangiano i ravioli, con ripieni diversi, mentre nel sud c’è più varietà e nelle città di mare si mangia anche il pesce, che è omofono di un modo di dire che indica un anno di abbondanza; per la festa delle Lanterne comunque non mancano le tortine o le palline dolci di riso glutinoso. In occasione dei festeggiamenti vengono allestiti mercati temporanei in cui si vendono decorazioni, fuochi d’artificio, cibo e oggetti di artigianato.
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