È stato ordinato il sequestro del passaporto dell’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro
Giovedì le autorità brasiliane hanno ordinato il sequestro del passaporto dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro: nel concreto significa che non potrà andare all’estero, ma è un fatto che potrebbe avere conseguenze anche più gravi, dato che la polizia solitamente sequestra il passaporto di una persona per evitare che possa sfuggire a un eventuale arresto. Non significa che la polizia pensa già di arrestare Bolsonaro, ma che in quanto sospettato vuole costringerlo a restare in Brasile per affrontare le accuse a suo carico. Bolsonaro ha fatto sapere attraverso il suo portavoce che lo consegnerà.
Il sequestro del passaporto è la conseguenza di un’inchiesta della polizia sull’esistenza di una presunta organizzazione criminale per tentare di ribaltare il risultato delle elezioni brasiliane dell’ottobre del 2022. Bolsonaro aveva perso il ballottaggio per le elezioni presidenziali contro Luiz Inácio Lula da Silva (conosciuto semplicemente come Lula), e qualche mese dopo migliaia di suoi sostenitori avevano assaltato le istituzioni statali nella capitale Brasilia. Bolsonaro poi lasciò il Brasile e restò all’estero per molto tempo.
La polizia ha dichiarato in un comunicato che sta indagando sull’esistenza di una rete di persone che avrebbero tentato un «colpo di stato, con l’appoggio di militari con le conoscenze e le tattiche delle forze speciali». L’indagine ha coinvolto anche decine di altre persone, di cui la polizia non ha rivelato l’identità: secondo Reuters tra questi ci sarebbero alcuni tra i più stretti alleati di Bolsonaro, che avrebbero cercato di seminare sfiducia nel sistema di voto del Brasile e che avrebbero complottato per ribaltare i risultati del voto. Alcune delle persone indagate sono state arrestate.