Con la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica molti utenti potrebbero risparmiare sulla bolletta
L’ARERA ha stimato qualche decina di euro l’anno in meno per chi passa al servizio a tutele graduali
Martedì si sono tenute le aste con cui le aziende energetiche presenti in Italia si dovevano aggiudicare un totale di 26 lotti di clienti suddivisi per area geografica, in vista del passaggio dal cosiddetto mercato tutelato dell’energia a quello a tutele graduali, previsto a luglio per il mercato dell’energia elettrica. I lotti riguardavano oltre 4 milioni di clienti che hanno la fornitura di energia elettrica ancora sotto un contratto del mercato tutelato, ossia quello in cui le forniture avvengono a prezzi e condizioni contrattuali stabilite dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
In asta le aziende dovevano offrire le loro condizioni migliori per aggiudicarsi i nuovi clienti, e questo ha alimentato una spinta al ribasso delle condizioni contrattuali: dai risultati dell’asta ARERA ha stimato che con il servizio a tutele graduali ci sarà un risparmio in media di 73 euro all’anno dovuto all’effettivo aumento della concorrenza in asta. Il Sole 24 Ore scrive che a questi andrebbero aggiunti 58 euro per l’azzeramento degli oneri dei contratti di tutela, quindi 130 euro in totale. Il risparmio sarà confermato comunque solo al momento dell’attivazione dei contratti, a luglio.
In quel momento il mercato tutelato cesserà di esistere per l’energia elettrica (mentre per il gas non c’è più già da gennaio) e chi per allora non avrà sottoscritto un nuovo contratto sul mercato libero, dove le tariffe seguono domanda e offerta, entrerà automaticamente nel servizio a tutele graduali, una via di mezzo tra quello tutelato e quello libero che consente un passaggio temporaneo a un regime con condizioni di mercato ma comunque vigilate dall’ARERA. È un regime che esisterà fino al 2027, dopo di che ci sarà solo il mercato libero.
Chi ora ha ancora un contratto del mercato tutelato ha dunque due alternative: scegliere da subito un nuovo contratto nel mercato libero tra le tante offerte, oppure restare nel mercato tutelato e passare automaticamente a quello graduale a luglio, approfittando dei risparmi che prospetta l’ARERA. In qualsiasi momento potrà decidere il passaggio al mercato libero, anche dopo luglio. E anche chi fosse già passato al mercato libero può tornare nel regime di tutela per poi entrare nel servizio a tutele graduali. In questo articolo avevamo spiegato cosa valutare per prendere una decisione.
Il passaggio automatico al mercato a tutele graduali non avverrà comunque per tutti: resteranno nel regime di tutela i clienti considerati svantaggiati per una questione di reddito, età e particolari condizioni (i casi sono elencati da ARERA qui).
Le aste hanno anche cambiato in parte le dinamiche del mercato dell’energia, aumentando la concorrenza: quando gli operatori si sfidano in aperta competizione tra loro i prezzi tendono sempre a diminuire, proprio per la loro determinazione a offrire condizioni migliori per aggiudicarsi i clienti. In più hanno consentito alle varie società elettriche di sviluppare nuovi mercati. Per esempio Enel è riuscita ad aggiudicarsi sette lotti (il massimo consentito) di cui buona parte al Nord, dove aveva pochi clienti. Anche Hera si è aggiudicata sette lotti, poi Edison quattro, Illumia tre, A2A e Iren due ciascuna, ed E.ON un lotto. Sono dunque queste sette società quelle che offriranno forniture nel servizio a tutele graduali.
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin si è detto soddisfatto di come sono andate le aste, «perché caratterizzate da una grande partecipazione e da una concorrenza tra gli operatori che si traduce in vantaggi per gli utenti. Si è compiuto dunque un altro importante passo verso la liberalizzazione». In realtà Pichetto Fratin aveva ostacolato la fine del mercato tutelato prevista per quest’anno, cercando di far approvare un’ulteriore proroga lo scorso ottobre. Sarebbe però sarebbe andata contro gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il PNRR con cui il governo deve spendere i fondi europei, mettendo a rischio il pagamento delle rate che la Commissione Europea subordina al raggiungimento degli obiettivi. La fine del mercato tutelato è rimasta quindi per quest’anno.
Il processo di liberalizzazione del mercato dell’energia iniziò con il cosiddetto “decreto Bersani” del 1999, che recepiva la legge europea per la creazione di un mercato unico dell’energia nell’Unione Europea. Nel 2007 il mercato dell’energia in Italia venne ufficialmente liberalizzato con la creazione di un mercato libero, in cui qualsiasi fornitore di energia può decidere di operare e in cui gli utenti possono decidere a quale venditore rivolgersi. Il mercato tutelato venne comunque mantenuto come alternativa, per garantire un periodo di transizione la cui conclusione è stata rimandata più volte, l’ultima nel 2022 per la crisi energetica.
– Leggi anche: Cosa cambia per le bollette col passaggio al mercato libero