Anche gli standard di bellezza maschili sono sempre più irraggiungibili
E vengono introiettati dai film di supereroi, dai video porno ma soprattutto dai social network
Da qualche anno periodicamente compaiono meme, articoli o discussioni che sottolineano come la rappresentazione dei corpi maschili soprattutto nel cinema e nelle serie TV sia diventata meno realistica, sostanzialmente irraggiungibile da uomini e ragazzi comuni che non hanno a disposizione il tempo, le risorse e i trucchi a cui hanno invece accesso le celebrità che vedono sugli schermi. Del tema si è tornato a discutere recentemente anche per via dello spot di Calvin Klein in cui l’attore Jeremy Allen White mostra un fisico atletico e molto scolpito, muscoloso senza essere troppo voluminoso, scattante e ben definito.
White si sta allenando da tempo per il ruolo di Kerry Von Erich, storico wrestler statunitense la cui storia è stata raccontata nel film The Iron Claw, al cinema in Italia dal primo febbraio. Ma che fosse già particolarmente in forma era diventato chiaro dalla sua interpretazione di Carmy Berzatto, il protagonista della serie tv The Bear che, pur essendo uno chef depresso e completamente dedito al proprio lavoro, ha comunque un fisico muscoloso.
Sulla rivista Dazed, il giornalista Ryan Cahill ha fatto notare che è sempre più comune vedere attori con corpi scolpiti quanto quello di White, che un tempo si sarebbero visti solo su personaggi di videogame e di fumetti ma non su uomini in carne e ossa, salvo che sui culturisti professionisti. Secondo Cahill, l’attuale sovrarappresentazione di questo genere di corpi, molto difficili da ottenere e da mantenere anche per gli attori, ha effetti psicologici molto negativi sugli uomini, soprattutto giovani, e sugli adolescenti, che sono sempre più esposti a modelli fisici simili: non solo nei film d’azione e di supereroi, ma anche nei video porno e sui social network, pieni di influencer e comunità che sottolineano la presunta necessità di investire tempo e fatica per ottenere corpi di quel tipo.
«Ricordo di essere cresciuto guardando Taylor Lautner in Twilight: all’epoca assomigliare a lui sarebbe stato un sogno», ha detto il personal trainer e influencer Jake Kneeshaw, parlando del film del 2008 in cui Lautner interpreta un giovane licantropo dal fisico asciutto ma muscoloso. «Ora penso sinceramente che se mostrassi una sua foto ai ragazzi di oggi, la maggior parte di loro direbbe “nah, non è niente di che. È magrolino”. Tutti vogliono assomigliare a Chris Hemsworth quando interpreta Thor. Di questi tempi siamo tutti troppo fissati con questa convinzione che i nostri corpi dovrebbero sembrare scolpiti dagli dei, e questo può avere degli effetti davvero terribili per la salute mentale».
Insieme a Chris Pine, Chris Pratt e Chris Evans – che hanno interpretato rispettivamente i ruoli del capitano Kirk nella saga di Star Trek, di Peter Quill/Star-Lord e di Capitan America in vari film della Marvel – Chris Hemsworth è considerato uno dei massimi esempi di questo fenomeno.
Questo nuovo modello è in parte dovuto al grande interesse, soprattutto del pubblico più giovane, verso i film fantascientifici e di supereroi adattati dai fumetti, che sta diminuendo soltanto di recente. In parte dipende anche dagli attori stessi, sempre più convinti che sia necessario essere disposti e capaci di trasformarsi fisicamente, diventando molto muscolosi molto velocemente, per ottenere ruoli nei film di supereroi: quelli cioè retribuiti meglio degli altri.
Un esempio che viene fatto spesso per mostrare come siano cambiate le aspettative nei confronti dei corpi maschili nei film è quello di Hugh Jackman, che ha iniziato a interpretare il ruolo del supereroe Wolverine nel film X-Men, del 2000. Nonostante il personaggio sia sempre lo stesso, il fisico di Jackman è diventato sempre più scolpito con il passare degli anni: nell’ultimo (Logan, del 2017) è massiccio e definito, al punto da sembrare disidratato.
I’m rewatching X-Men Origines : Wolverine and I nostalgically remember when male super heroes still looked… human and had just had a hot jacked body. For real wtf did Hollywood do to Hugh Jackman? How isn’t that giving dysmorphic disorder to men? pic.twitter.com/dNHbpckO5x
— La Girafe ™ ✊🏾 (@Lyrical_Girafe) December 18, 2023
Molti attori – da Paul Rudd, che ha interpretato Ant-Man, a Channing Tatum, il muscolosissimo protagonista di Magic Mike – hanno parlato apertamente delle conseguenze negative di allenarsi costantemente all’intensità richiesta per avere quel genere di fisico. Spesso viene menzionato proprio il tema della disidratazione: bere moltissima acqua per vari giorni e poi smettere all’improvviso di assumere ogni tipo di liquido è infatti uno dei modi più rapidi per far sì che i muscoli e le vene risaltino davanti alla telecamera. In altri casi, gli attori fanno ricorso a protesi per sembrare più muscolosi oppure accentuano i propri addominali con specifiche tecniche di make-up. Online, però, ci sono tantissimi video e articoli che condividono consigli su come allenarsi per ottenere quel genere di fisico, dando l’impressione che l’unica cosa che impedisce a un uomo comune di avere quell’aspetto sia la propria determinazione.
«Questo genere di messaggio fa presa su chiunque, ma in maniera diversa», commenta Lorenzo Gasparrini, filosofo e autore che da anni si occupa anche dei modelli di mascolinità contemporanei e dei loro limiti. «È presente ovunque, soprattutto nei media che fanno molto parte della vita dei più giovani: il cinema, i fumetti, i video, le cose che si scambiano sui social. Esiste una fortissima pressione sociale su come dovrebbe essere il loro corpo, su quale sia il modello desiderabile, da raggiungere. Alcuni vedono questi modelli come inquietanti, oppressivi e frustranti, mentre altri che stanno già cercando di puntare sul proprio fisico li vedono come una conferma di star andando nella direzione giusta. I modelli non vengono mai presentati come delle semplici alternative su ciò che si può essere all’interno di una vasta gamma di alternative ugualmente valide tra loro, ma sempre all’interno di una gerarchia. E questo genera danni».
Per esempio, negli ultimi anni sono in aumento i casi di ragazzi, anche piuttosto giovani, che soffrono di dismorfia muscolare, un disturbo dell’immagine corporea che porta persone dalla corporatura media o anche piuttosto muscolosa a percepirsi come magre ed emaciate e a preoccuparsi in modo ossessivo della propria massa muscolare, a discapito della propria salute. Nella pratica, questo disturbo si traduce spesso in abusi di integratori e steroidi, in esercizio fisico eccessivo, e in un’alimentazione restrittiva: un altro nome del disturbo è “anoressia riversa”.
«Pure mio figlio, che ha sedici anni, fa sport e ha un fisico assolutamente tonico, funzionante ed efficace, ogni tanto lo trovo davanti allo specchio che cerca di pizzicare le famose “maniglie dell’amore”, che lui chiaramente non ha», racconta Gasparrini. «Ma lui sta comunque lì a pizzicarsi, e se tra le dita rimane anche solo un po’ di carne si preoccupa: starò mica ingrassando? Vedere costantemente questi fisici, insomma, ti comunica che ogni minima deviazione da quello standard voglia già dire essere grassi».
Oltre al cinema ci sono almeno altri due media che contribuiscono moltissimo ad alimentare un’immagine molto restrittiva di ciò a cui un corpo maschile dovrebbe assomigliare. La prima è il porno, che viene consumato massicciamente già dalla prima adolescenza, anche come metodo per comprendere dinamiche interpersonali legate all’educazione sessuale, in assenza di un insegnamento sistematico di questo tema nelle scuole. «I ragazzi vedono uomini super muscolosi nel porno e possono associare questi corpi alla prestanza sessuale o, per dirla senza mezzi termini, alla capacità di scopare», scrive Cahill su Dazed. «Gli account più seguiti, anche su OnlyFans, sono solitamente quelli con attori muscolosi e corpulenti, quindi per molti giovani questo tipo di corpo equivale al successo, sia in termini di popolarità che di attraenza sessuale».
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Tra i pornoattori di maggior successo è molto difficile trovarne qualcuno che non abbia un fisico scolpito: anche quando sono più corpulenti, tendono ad avere pettorali e bicipiti ben evidenziati, o gambe muscolose. «Per di più, essendo che gli uomini nel porno sono quasi tutti perfettamente depilati, si vede molto di più la linea dei muscoli anche su persone che altrimenti non sembrerebbero altrettanto atletiche», dice Gasparrini.
A questo si aggiungono i social network: online esistono tantissime comunità di cui fanno parte milioni di persone che girano attorno all’idea che l’aspetto fisico sia la cosa più importante su cui un uomo dovrebbe investire, nonché l’unica che interessa alle donne. Nella pratica questo vuol dire che esistono centinaia di influencer che consigliano ai propri follower, tra cui anche ragazzi giovani che attraversano momenti di insicurezza e difficoltà relazionale tipici dell’adolescenza, di ricorrere a metodi anche piuttosto violenti o estremi per cambiare non solo il proprio corpo ma anche le caratteristiche del proprio viso, nel tentativo di assomigliare di più a un presunto ideale di bellezza maschile universale.
Cahill ha intervistato Max Swindells, un altro personal trainer e influencer che si occupa principalmente della propria forma fisica da una decina d’anni. «Mentirei se dicessi che non lo faccio anche per motivi di ego, per fare bella impressione sulle donne. Ma ironicamente succede molto poco spesso che siano le donne a farsi impressionare [dal mio corpo], lo sono molto di più gli uomini», ha detto Swindells. In base alla sua esperienza, ritiene che negli ultimi dieci anni gli obiettivi di fitness dei giovani siano cambiati: racconta per esempio che spesso arrivano da lui mostrando foto di fisici di persone che si allenano intensamente da anni e che magari si stanno preparando a una gara. «È quasi sempre dovuto ai social network», aggiunge. «L’ho notato molto con i clienti più giovani. Spesso vogliono ottenere risultati che semplicemente non sono possibili senza anni di formazione, la giusta genetica e i farmaci per il miglioramento delle prestazioni».
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