A Parigi è passato il referendum per triplicare le tariffe dei parcheggi per i SUV
Ma hanno votato meno di 80mila persone: solo il 5,68 per cento degli aventi diritto
Domenica a Parigi si è tenuto un referendum cittadino sulla proposta di triplicare le tariffe di parcheggio per i modelli di auto più pesanti, ingombranti e inquinanti, da applicare soltanto agli automobilisti non residenti: hanno partecipato 78.121 elettori e il 54,55 per cento di loro ha votato in favore della proposta, che quindi è passata. L’affluenza è stata molto bassa, dato che solo il 5,68 per cento degli aventi diritto è andata a votare, ancora meno di quelli che avevano partecipato al referendum per vietare i monopattini elettrici a noleggio, proposta che era passata con un’affluenza del 7,5 per cento.
Parcheggiare un’auto di grandi dimensioni costerà quindi 18 euro l’ora in centro (dal 1° all’11° arrondissement) e 12 euro l’ora nel resto della città. Le nuove tariffe sarebbero valide per i veicoli più pesanti di 1,6 tonnellate, con motore termico o ibrido, e per tutti quelli più pesanti di 2 tonnellate, veicoli elettrici inclusi. Sia in Francia che in altri paesi, i SUV sono da tempo tra i veicoli più venduti: si stima che la quantità a Parigi sia aumentata di circa il 60 per cento in poco meno di cinque anni, passando da 108mila a 170mila (il 15 per cento del totale di circa 1,15 milioni di veicoli privati presenti).
La sindaca di Parigi Anne Hidalgo, del Partito Socialista, si è detta contenta del risultato. La proposta rientrava in un esteso piano approvato dalla sua amministrazione per disincentivare l’utilizzo delle auto. Era stata anche promossa, oltre che da gruppi di attivisti, da molti residenti che si erano lamentati per il traffico intenso nelle strade secondarie, la mancanza di spazi verdi e la scarsa sicurezza per i pedoni. Tuttavia, i partiti di destra e alcuni gruppi di automobilisti hanno criticato l’iniziativa e la volontà di far passare come decisione cittadina un referendum così poco partecipato. Secondo il sito Auto Infos, alcuni di loro, come la Lega per la difesa degli automobilisti, hanno fatto ricorso per chiedere l’annullamento del voto.
Altri si sono lamentati del fatto che la campagna del comune per promuovere il referendum contenesse un messaggio ingannevole, ossia la domanda «Più o meno SUV in città?», quando in realtà il quesito riguardava l’aumento del prezzo del parcheggio e non interveniva a limitare direttamente l’ingresso dei SUV nella città.
L’aumento non riguarderà i residenti, e una serie di categorie come i professionisti che parcheggiano nelle loro zone autorizzate, i tassisti che sostano nei posteggi dedicati, gli artigiani, le persone che lavorano nel settore sanitario e quelle con disabilità. Secondo l’azienda specializzata in analisi dei dati del settore automobilistico AAA Data, le automobili che al momento girano per Parigi e che dovranno pagare una tassa più elevata sono circa 130mila, il 15 per cento del totale.