I devastanti incendi di Valparaíso, in Cile
Sono morte almeno 122 persone e centinaia sono disperse: sono già tra gli incendi boschivi più disastrosi del secolo
Da quattro giorni nella regione di Valparaíso, nel centro del Cile, sono in corso tre estesi incendi boschivi che hanno causato la morte di almeno 122 persone e bruciato più di 107 chilometri quadrati di terreno e migliaia di case: domenica la ministra dell’Interno Carolina Tohá li ha definiti il disastro naturale peggiore dal terremoto del 2010, che provocò la morte di almeno 500 persone. Il numero di morti peraltro potrebbe aumentare perché centinaia di persone sono tuttora disperse e le operazioni di contenimento e spegnimento dei vigili del fuoco non sono terminate.
Gli incendi di Valparaíso particolarmente disastrosi anche a confronto con altri grandi incendi avvenuti di recente in altri paesi. Per quelli dello scorso agosto che hanno parzialmente distrutto la città di Lahaina, sull’isola di Maui, alle Hawaii, erano morte 100 persone. In Europa i peggiori dopo il 2000 sono stati quelli dell’estate del 2018 attorno alla località greca Mati, vicino ad Atene, quando morirono 101 persone. Gli unici più distruttivi di questo secolo furono quelli del febbraio del 2009 in Australia, nello stato di Victoria, che causarono la morte di 173 persone.
Gli incendi in corso in Cile hanno riguardato soprattutto le città di Viña del Mar, Quilpué e Villa Alemana, che hanno rispettivamente più di 326mila, più di 127mila e più di 144mila abitanti. Tra le persone morte, solo 32 sono state identificate per il momento, ha comunicato il Servicio Médico Legal del ministero della Giustizia cileno: per identificarle tutte le autorità dovranno confrontare il materiale genetico fornito dai parenti dei dispersi a causa delle condizioni dei corpi.
I dispersi di Viña del Mar sono circa 370. Nella città le fiamme hanno distrutto molte case che erano state costruite sui fianchi delle colline, vicino alla vegetazione. Le scuole e altri edifici pubblici della città sono attualmente usati come depositi per i beni di prima necessità raccolti per le persone rimaste senza casa. Tra gli edifici danneggiati nella regione ci sono comunque anche sette scuole.