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  • Sabato 3 febbraio 2024

Il miglior tiratore da tre dell’NBA di cui non avete mai sentito parlare

Sam Merrill ha cominciato a giocare per caso e da lì in poi i Cleveland Cavaliers hanno quasi solo vinto: merito anche delle sue triple

Sam Merrill durante la partita contro gli Orlando Magic (AP Photo/Phelan M. Ebenhack)
Sam Merrill durante la partita contro gli Orlando Magic (AP Photo/Phelan M. Ebenhack)
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I Cleveland Cavaliers sono una delle squadre più in forma della NBA, il principale campionato di basket nordamericano. Hanno vinto undici delle ultime dodici partite, anche grazie alle prestazioni eccezionali di Sam Merrill, che da dicembre sta tirando e segnando da tre punti con una frequenza mai vista in NBA e percentuali di riuscita altissime: anche superiori a quelle di Stephen Curry, il playmaker dei Golden State Warriors che è considerato il miglior tiratore di sempre da tre punti nella storia della competizione grazie a una lunga ed eccezionale carriera.

Nel basket i tiri da fuori area (tracciata a una distanza massima di 7,24 metri dal canestro negli Stati Uniti e di 6,75 in Europa) valgono 3 punti, quelli da dentro l’area invece valgono 2. Dopo 45 partite di stagione regolare, i Cleveland Cavaliers sono a sorpresa quarti nella Eastern Conference, una delle due divisioni in cui sono distribuite le 30 squadre NBA, con classifiche distinte (alla fine della stagione regolare, che dura 82 partite, si qualificano ai playoff otto squadre di ogni conference).

Merrill, nato nel 1996 nello stato americano dello Utah, fino a poco tempo fa era un semisconosciuto, perlomeno ai più, e aveva avuto una carriera non esaltante. Non era un giocatore centrale per Cleveland, ma le cose sono cambiate da quando, il mese scorso, si sono infortunati Darius Garland ed Evan Mobley, due titolari della squadra. Dal 18 dicembre i Cavaliers sono diventati la prima squadra nel campionato per triple tentate e la seconda per percentuale di triple realizzate, e questo in buona parte grazie all’impatto di Merrill. Nelle dodici partite in cui Merrill ha giocato per almeno 20 minuti (sui 48 totali di una partita NBA), Cleveland ha vinto undici volte e Merrill ha tirato mediamente almeno dieci volte da tre, un dato molto superiore alla media.

Una statistica forse spiega meglio di tutte il periodo eccezionale di Merrill: dal 18 dicembre al 26 gennaio ha tentato 17,7 tiri da tre punti ogni cento possessi, cioè ogni cento volte che Cleveland ha la palla. Nessuno aveva mai tirato tanto nella storia della NBA. Il record precedente erano i 17,5 tiri tentati nel 2020-2021 da Curry, che è considerato il miglior tiratore della storia non solo perché ha segnato più tiri da tre punti di tutti (3.585, 658 in più del secondo, Ray Allen), ma anche perché si ritiene che questa sua eccezionalità abbia cambiato il modo di giocare a basket negli ultimi anni.

Da quando Curry e i Golden State Warriors hanno cominciato a vincere segnando molti tiri da tre, anche molte altre squadre e giocatori hanno iniziato a puntare stabilmente su questo aspetto del gioco, condizionando fortemente gli schemi difensivi degli avversari. Molte poi hanno iniziato a tirare anche da più lontano della linea del tiro da tre punti, cioè appena fuori dall’area, come invece succedeva solitamente prima, tanto da stimolare discussioni – per ora del tutto ipotetiche – sulla possibilità di introdurre addirittura un tiro da 4 punti.

Merrill insomma sta tirando da tre con una frequenza mai vista, eppure la sua percentuale di realizzazione dei tiri continua a rimanere altissima: il 42,8 per cento dei suoi tentativi da fuori area finisce nel canestro. Curry in questa stagione sta segnando il 40,3 per cento delle triple tentate.

Ovviamente il paragone regge fino a un certo punto: Merrill sta attraversando un buon momento ma è ancora un comprimario, cioè un giocatore capace di aiutare la sua squadra in alcune circostanze ma non il più importante di tutti, com’è invece Curry per i Golden State Warriors. La sua influenza nella lega inoltre è lontanissima da quella che Steph Curry ha da 15 anni su tutto lo sport.

(Contro Utah, lo scorso 20 dicembre, Merrill ha segnato il suo record di punti in una partita: 27)

Merrill cominciò a giocare in NBA nella stagione 2020-2021, quando fu selezionato dai New Orleans Pelicans come ultima scelta del draft, il processo attraverso cui l’NBA seleziona i giocatori provenienti dai campionati scolastici o dall’estero: ogni squadra a turno può scegliere un giocatore, e essere l’ultima scelta significa non essere considerato particolarmente appetibile. Pochi giorni dopo fu ceduto da New Orleans ai Milwaukee Bucks. Con loro vinse il campionato al suo primo anno, ma giocando e segnando molto poco: 7,8 minuti e 3 punti di media a partita, non molti, se si considera che in NBA le squadre segnano spesso più di 100 punti in una singola partita. Sin da quella stagione, comunque, aveva dimostrato di essere uno specialista del tiro da tre punti, segnando da lontano con una percentuale del 44,7 per cento, molto alta, ma con pochi minuti giocati e quindi difficilmente rappresentativa o paragonabile con statistiche basate su periodi più lunghi.

Nel 2021-2022 era passato ai Memphis Grizzlies, ma anche lì non riuscì a giocare molto, e all’inizio della scorsa stagione finì ai Cleveland Charge, praticamente la seconda squadra di Cleveland, che gioca nella NBA Development League (o NBA G League), il campionato delle squadre affiliate a quelle della NBA. Non trovando spazio nella lega, insomma, Merrill dovette retrocedere in un campionato inferiore, con la speranza di ottenere un nuovo contratto in NBA. Ci riuscì il 3 marzo del 2023: firmò un primo contratto di dieci giorni con i Cleveland Cavaliers, rinnovato poi a lungo termine. Quest’anno, come detto, sta cominciando infine a imporsi come un giocatore importante nelle rotazioni di Cleveland, anche se non da titolare.

Sam Merrill mentre difende su Cole Anthony degli Orlando Magic (AP Photo/Phelan M. Ebenhack)

In questo periodo Merrill si sta dimostrando non solo un grande specialista del tiro da lontano, ma anche un giocatore abbastanza completo, capace quando serve di mettere palla per terra, come si dice in gergo, cioè non solo di ricevere e tirare, ma anche di creare gioco partendo dal palleggio. Proprio la preoccupazione delle difese avversarie per il suo tiro da tre punti gli ha permesso di essere imprevedibile in altri modi, insomma. Merrill inoltre è un buon difensore. Mike Gerrity, che lo ha allenato nel periodo ai Cleveland Charge, ospite del podcast specializzato sui Cavaliers Chase Down ha parlato così di lui: «Tutti sono entusiasti dell’abilità di tiro di Merrill, ma una cosa in cui è molto forte è la difesa. Sam è un giocatore a tutto tondo, può segnare tre triple in pochissimo tempo, ma anche in fase difensiva ti puoi fidare sempre di lui».

Difficilmente Merrill continuerà a tirare e a segnare da lontano con questa frequenza, soprattutto perché Garland e Mobley stanno per tornare in campo, e questo potrebbe ridurre i minuti a sua disposizione. In ogni caso, nell’ultimo mese e mezzo ha mostrato di poter essere un giocatore utile per i Cavaliers e le sue prestazioni stanno contribuendo notevolmente a renderli una squadra in grado di qualificarsi ai playoff, la seconda parte della stagione, quella in cui si assegna il titolo.