Zelensky licenzierà il comandante delle forze armate ucraine?
In Ucraina se ne parla da giorni: di certo sembra che fra i due i rapporti si siano molto deteriorati
Ormai da giorni diversi giornali ucraini e internazionali raccontano del possibile licenziamento del comandante delle forze armate ucraine Valerij Zaluzhnyi da parte del presidente del paese, Volodymyr Zelensky. Lunedì il licenziamento di Zaluzhnyi era dato da molti come imminente o addirittura già avvenuto, notizia poi smentita da un portavoce di Zelensky.
È del tutto possibile però che ci siano novità nei prossimi giorni: il rapporto fra Zaluzhnyi e Zelensky viene descritto come pessimo. Per molti questa vicenda è il sintomo di un più ampio logoramento della classe dirigente ucraina, a due anni dall’inizio dell’invasione russa e senza prospettive certe sugli sviluppi della guerra.
Zaluzhnyi ha 50 anni e fu nominato da Zelensky nel 2021. Nato a Zviahel, una cittadina dell’Ucraina centrale, si è laureato all’accademia militare di Odessa con una tesi sulla struttura dell’esercito statunitense. Il Guardian lo ha descritto come «la prova vivente della trasformazione dell’esercito ucraino dalla rigidità sovietica verso un approccio occidentale, in cui gli ufficiali di rango più basso non devono aspettare autorizzazioni dall’alto ma possono dare ordini da soli anche nel mezzo di una battaglia».
Zaluzhnyi viene anche descritto come un brillante stratega. Subito prima e subito dopo l’inizio dell’invasione russa prese alcune decisioni che permisero all’esercito ucraino di reagire prontamente: fra le altre cose nei giorni precedenti all’invasione fece nascondere i caccia ucraini in aeroporti di riserva, ed evacuò alcune basi della fanteria per evitare che i bombardamenti russi causassero troppe perdite. Subito dopo l’invasione poi ebbe l’idea di attirare i russi all’interno del territorio ucraino, per poi tagliare i collegamenti e le linee di rifornimento. La strategia funzionò, e già ad aprile la Russia fu costretta a rinunciare all’occupazione dell’intera Ucraina, cioè l’obiettivo esplicito che si era data.
In generale nel primo anno di guerra Zaluzhnyi si guadagnò enorme rispetto fra gli ucraini, di cui in larga parte gode ancora oggi. Il suo ritratto si trova appeso in bar e ristoranti, e un meme popolarissimo lo mostra mentre fa il segno della vittoria accanto al presidente russo Vladimir Putin in manette e vestito da detenuto. In un altro lo si vede seduto sul trono di spade dell’omonima serie tv. Diversi sondaggi stimano che abbia un consenso superiore a quello di Zelensky.
Ormai da mesi diversi segnali indicano che il rapporto fra Zaluzhnyi e Zelensky si sia deteriorato. A novembre in un’intervista all’Economist Zaluzhnyi disse che la guerra coi russi era arrivata a «un punto di stallo», contraddicendo il pubblico ottimismo di Zelensky, il cui staff criticò pubblicamente la scelta delle parole di Zaluzhnyi. Più o meno nello stesso periodo, nota il New York Times, Zelensky licenziò uno dei vice di Zaluzhny senza motivare pubblicamente la sua decisione.
Secondo alcune ricostruzioni Zelensky imputerebbe a Zaluzhnyi la responsabilità del fallimento della controffensiva avviata in estate dall’esercito ucraino. Altri citano un presunto timore di Zelensky che Zaluzhnyi voglia entrare in politica per provare a sostituirlo, trasformando la fondazione benefica a suo nome in un partito. Parlando col Guardian il parlamentare di opposizione Oleksiy Goncharenko sostiene che a deteriorarsi sia stato il rapporto personale fra i due: «Zelensky rimane un attore e vuole essere l’unico protagonista. Entrambi poi sono emotivamente esausti dopo due anni di guerra».
Non è chiarissimo cosa sia successo negli ultimi giorni. Un parlamentare ucraino citato dal New York Times che ha preferito rimanere anonimo ha spiegato che Zelensky ha chiesto a Zaluzhnyi di presentare le sue dimissioni, cosa che lui si sarebbe rifiutato di fare. Una fonte militare ucraina ha detto al New York Times che tuttora Zelensky sta valutando se licenziare direttamente Zaluzhnyi.
Il deterioramento dei rapporti fra Zelensky e Zaluzhnyi è soltanto l’ultimo di diversi segnali di stanchezza e logoramento della politica e della società ucraina a quasi due anni dall’inizio della guerra, mentre la situazione sul fronte resta molto complicata e sempre più paesi occidentali stanno mettendo in dubbio l’ingente sostegno economico e militare garantito finora. Il Financial Times fra l’altro scrive che un eventuale licenziamento di Zaluzhny «farebbe irritare diversi alleati occidentali, inclusi i loro funzionari militari che negli ultimi due anni hanno lavorato a stretto contatto con Zaluzhnyi».
I nomi che circolano in caso di una sua rimozione sono quelli di Oleksandr Syrsky, comandante delle forze di terra, e Kyrylo Budanov, capo dell’agenzia di intelligence militare. Entrambi sono ritenuti vicini a Zelensky, dice il Financial Times.