Il piccolo caso attorno a un relitto riemerso nel Canada orientale
È comparso all'improvviso a pochi metri dalla riva, e adesso la gente del posto sta cercando di capire come ci sia arrivato
Vicino a un tratto di costa della provincia di Terranova e Labrador, nel Canada orientale, è apparso un relitto che fino a pochi giorni fa non si trovava lì. Lo scafo della nave, che è molto danneggiata, era stato notato per la prima volta il 20 gennaio da Gordon Blackmore, un ragazzo di 21 anni che ne aveva visto l’ombra mentre era nei paraggi di mattina presto per cacciare uccelli marini. Da allora il relitto ha attirato decine di curiosi ed è diventato un piccolo caso tra le persone del posto, che si stanno mobilitando per cercare di capire da dove arrivi.
Parlando con l’agenzia di stampa Canadian Press la madre di Blackmore, Wanda, ha detto che lo scafo della nave è stato trovato lungo le rive della spiaggia di Cape Ray, una località con circa 250 abitanti nel sud-ovest della provincia, vicino all’imboccatura del golfo di San Lorenzo. Il figlio era già andato in quel punto alcuni giorni prima, quando però del relitto non c’era alcuna traccia. La notizia del ritrovamento si è diffusa piuttosto in fretta tra la gente del posto e le autorità locali, ma soprattutto tra fotografi e curiosi, che hanno cominciato a condividere foto e video sui social network.
L’amministrazione provinciale ha incaricato un gruppo di esperti di esaminare il relitto. Nel frattempo gli abitanti di Cape Ray hanno cominciato a condividere sulla pagina Facebook della comunità ipotesi e informazioni recuperate da vecchi documenti o resoconti di famiglia per provare a capire come si chiami la nave, a che periodo risalga e se a bordo ci fossero delle persone quando affondò.
Lo scafo del relitto è lungo circa 24 metri e non è completo, perciò in origine la nave era più lunga. Il presidente della Società per la conservazione dei relitti della provincia di Terranova e Labrador, Neil Burgess, ha detto che la nave era più grande di una goletta – le piccole navi a vela e due alberi diffuse in Europa fino a inizio Novecento – e a suo dire serviva per navigare su lunghe rotte. Alcuni secoli fa Cape Ray faceva parte di una rotta marittima molto trafficata, motivo per cui il mare della provincia è pieno di «migliaia» di relitti che di tanto in tanto riemergono, ha spiegato Burgess: anche se non ha visto di persona il relitto, ha potuto fare alcune ipotesi al riguardo.
Secondo Burgess i lunghi tasselli di legno e i picchetti di rame usati per tenere insieme le assi dello scafo indicano che la nave risale all’Ottocento. Il fatto che lo scafo sia di legno di quercia, inoltre, indicherebbe che la nave non era stata costruita in Nord America. Burgess ha anche ricordato che negli ultimi anni le coste del sud-ovest della provincia hanno subìto una grande erosione a causa degli eventi atmosferici, tra cui la tempesta Fiona. Nel settembre del 2022 le piogge torrenziali e le raffiche di vento portate da Fiona distrussero decine di case, e le grosse onde smossero la sabbia dei fondali marini.
Per questo Burgess ha ipotizzato che Fiona possa aver spostato il relitto dalla sua posizione originale, e che ogni tempesta successiva abbia continuato a fare lo stesso. Nella zona di Cape Ray c’erano state grandi onde anche la settimana prima del ritrovamento.
Jamie Brake, l’esperto di archeologia della provincia, ha detto di non volersi sbilanciare fino a quando non avrà esaminato accuratamente il relitto: a meno di non fare attività subacquea, il relitto si può osservare solo con la bassa marea, che in questo periodo coincide con momenti prima dell’alba e dopo il tramonto. Inoltre c’è un problema ancora più concreto: il rischio è che le stesse onde che si pensa lo abbiano portato vicino alla riva possano trascinarlo al largo altrettanto rapidamente.
Bert Osmond, un abitante di Cape Ray che ha già visto il relitto alcune volte, ha detto di aver notato che lunedì pomeriggio si era spostato di circa 30 metri rispetto alla posizione in cui lo aveva visto il giorno prima. È per questo che alcuni residenti e sommozzatori stanno pensando di provare ad ancorarlo senza creare ulteriori danni.
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