Il video che mostra alcuni soldati israeliani armati in un ospedale della Cisgiordania
L'esercito di Israele ha detto che si trattava di un'operazione sotto copertura: sono stati uccisi tre uomini appartenenti a gruppi armati palestinesi
Martedì mattina l’esercito israeliano (IDF) ha detto di aver ucciso tre uomini appartenenti a gruppi armati palestinesi nell’ospedale Ibn Sina di Jenin, nel nord della Cisgiordania. Il ministero della Salute dell’Autorità palestinese ha criticato duramente l’attacco per il fatto che si sia svolto all’interno di un ospedale, in violazione delle norme internazionali. Ha anche pubblicato sul suo profilo Facebook un video delle telecamere di sicurezza dell’ospedale, in cui si vedono alcuni uomini e donne appartenenti a un’unità sotto copertura delle forze israeliane vestiti da medici e pazienti togliersi i travestimenti e ammanettare una persona, mettendola contro il muro. Il gruppo poi esce dall’inquadratura muovendosi fra i corridoi dell’ospedale con i fucili in mano.
In una dichiarazione congiunta l’esercito israeliano, la polizia e l’agenzia israeliana di intelligence, lo Shin Bet, hanno detto di aver ucciso Muhammad Jalamneh, 27 anni, e due fratelli, Muhammad e Basel Ghazawi. Secondo l’IDF, Jalamneh era il portavoce del gruppo radicale palestinese di Hamas nel campo profughi di Jenin e aveva pianificato un attacco ispirato agli eventi del 7 ottobre. Muhammad Ghazawi invece era stato coinvolto in diversi attacchi contro le truppe israeliane in Cisgiordania, mentre Basel era un membro del gruppo armato Jihad Islamico, il secondo più grande nella Striscia di Gaza dopo Hamas, e considerato un gruppo terroristico da Israele, dagli Stati Uniti e dalla gran parte dei paesi europei. Nel comunicato si legge che i tre stavano pianificando degli «imminenti» attacchi terroristici.
Hamas ha detto che le forze israeliane hanno «ucciso tre combattenti», tra cui uno dei suoi membri, e il Jihad Islamico ha detto che entrambi i fratelli appartenevano al gruppo. Uno dei due si trovava in ospedale dal 25 ottobre per essere curato.
Dopo gli attacchi del 7 ottobre di Hamas la situazione fra l’esercito israeliano e la popolazione palestinese in Cisgiordania è molto peggiorata. Secondo i dati citati dal quotidiano israeliano Times of Israel, da allora l’IDF ha arrestato quasi 3mila palestinesi ricercati in Cisgiordania, tra cui più di 1.350 che pensa siano affiliati ad Hamas. Secondo il ministero della Salute dell’Autorità palestinese, nello stesso periodo l’esercito di Israele ha anche ucciso più di 350 palestinesi che abitavano nella regione.
Le incursioni sono aumentate in particolare a Jenin e in generale nel nord della Cisgiordania, dove Israele sostiene che l’Autorità palestinese abbia perso il controllo del territorio, ormai gestito da gruppi armati come il Jihad Islamico. Jenin è considerata la sede di diversi gruppi armati palestinesi. Già nell’estate del 2023 l’IDF aveva compiuto un’operazione militare nel campo profughi di Jenin, la più imponente degli ultimi vent’anni prima di quella contro la Striscia di Gaza ancora in corso.
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