Il club del libro più influente del mondo
È quello della conduttrice televisiva Oprah Winfrey, che dal 1996 fa vendere centinaia di migliaia di libri e lunedì ha compiuto 70 anni
Lunedì ha compiuto 70 anni una delle persone più importanti per l’editoria statunitense, cioè la celebre conduttrice televisiva e miliardaria Oprah Winfrey. Dal 1996 infatti Winfrey porta avanti un popolarissimo club del libro, cioè di fatto organizza letture collettive di uno stesso libro: prima all’interno del programma pomeridiano The Oprah Winfrey Show, andato in onda tra il 1986 e il 2011, e successivamente su varie piattaforme mediatiche. I libri scelti da Winfrey e proposti al suo club vendono puntualmente centinaia di migliaia di copie (in passato anche milioni) e per questo fin dagli anni Novanta si usa l’espressione “Oprah Effect”, l’effetto di Oprah, per descrivere il successo commerciale di un volume che lei ha selezionato.
In Italia esiste qualcosa di simile per i libri di cui si parla all’interno di Che tempo che fa, il programma di interviste di Fabio Fazio, ma con dimensioni molto minori e una minore sistematicità (ad esempio, in questo periodo nella classifica dei più venduti c’è Fratellino di Amets Arzallus Antia e Ibrahima Balde, un libro del 2021 che Papa Francesco aveva menzionato durante la trasmissione due settimane fa). Negli Stati Uniti invece ricevere una telefonata di Winfrey è una di quelle cose che possono cambiare la vita di uno scrittore e che non ha eguali, nonostante ci siano vari altri club del libro organizzati da persone famose, come l’attrice Reese Witherspoon. Per questo, considerando che il mercato dei libri statunitense è il più grande a livello globale, si può anche dire che quello di Winfrey sia il gruppo di lettura più influente del mondo.
Inizialmente l’Oprah’s Book Club era una puntata mensile dell’Oprah Winfrey Show, che la conduttrice dedicava a un libro annunciato settimane prima, con l’idea che nel frattempo gli spettatori lo avrebbero letto. Queste puntate si aprivano con un breve documentario sull’autore del libro e proseguivano con una conversazione tra Winfrey, l’autore e, in alcuni casi, un piccolo gruppo di spettatori che avevano scritto al programma di aver letto il libro: in un mese arrivavano anche 10mila lettere. Generalmente i libri erano (e sono) romanzi, e le conversazioni nella trasmissione riguardavano il legame tra la vita dei lettori e la storia e i temi raccontati, quindi non questioni letterarie.
Dopo la fine dell’Oprah Winfrey Show, nel 2011, Winfrey ha proseguito il gruppo di lettura usando il suo canale televisivo privato Oprah Winfrey Network (OWN), la sua rivista O, The Oprah Magazine, vari social network e, tra il 2019 e il 2021, una serie trasmessa dalla piattaforma di streaming Apple TV. Da allora i libri di cui si occupa ogni anno sono sei e non più 12. Considerando tutti quelli scelti dal 1996 a oggi, in totale sono 103. Prevalentemente sono libri scritti da donne e molti sono di autori afroamericani, come la stessa Winfrey, che essendo cresciuta in un contesto svantaggiato ha sempre cercato di dare visibilità a scrittori ancora discriminati per questioni razziali.
Winfrey non ha mai guadagnato nulla dalle grosse vendite di libri di cui le va riconosciuto il merito, né accettato la proposta di un editore di trattare un certo libro, ma ha sempre ribadito di essere autonoma nelle sue scelte. Tuttavia una volta deciso di quale libro si occuperà ne contatta la casa editrice, oltre che l’autore, per fare in modo che le librerie abbiano molte copie disponibili in tempo per l’annuncio del gruppo di lettura dedicato. Tali copie vengono distribuite con un’apposita etichetta che segnala che sono state scelte da Winfrey, in modo che i lettori non possano sbagliarsi.
Di solito la conduttrice sceglie libri nuovi, ma è anche capitato che selezionasse dei classici, oppure libri pubblicati decenni prima. Nel 2000 scelse L’occhio più azzurro, il romanzo d’esordio della scrittrice Toni Morrison, premio Nobel per la Letteratura nel 1993: all’uscita il libro aveva venduto circa duemila copie, dopo la scelta di Winfrey 800mila. Nel 2004 propose Anna Karenina del grande scrittore russo Lev Tolstoj, un romanzo dell’Ottocento.
Questi due casi riguardano libri letterari, scritti da autori considerati importanti dalla critica, e non solo gli unici di questo genere scelti da Winfrey negli anni. Tra gli autori che ha intervistato per il suo club del libro c’è stato anche il notoriamente riservato Cormac McCarthy, che alla conduttrice concesse una delle sue rare interviste, in gran parte monosillabiche, dopo che nel 2007 lei aveva selezionato il suo romanzo La strada nel club.
Era andata peggio, almeno inizialmente, con Jonathan Franzen. Nel 2001 Winfrey decise di proporre la lettura delle Correzioni, il romanzo che lo aveva reso celebre. In una serie di interviste successive, lo scrittore però disse che i libri che di solito erano discussi nella trasmissione erano «sentimentali» e «monodimensionali»: allora Winfrey gli ritirò il suo invito a partecipare allo show. Nel tempo tuttavia la questione venne risolta e nel 2010 Franzen partecipò all’Oprah Winfrey Show per parlare del suo romanzo successivo, Libertà.
Negli anni poi non sono mancate delle controversie intorno ai libri scelti da Winfrey. Quella principale risale nel 2006 e riguarda In un milione di piccoli pezzi, un libro autobiografico di James Frey sul suo alcolismo, la sua dipendenza da sostanze e la sua esperienza criminale prima di un periodo in carcere e poi in un centro di recupero. Il libro vendette più di due milioni di copie, ma la grande attenzione che suscitò fece scoprire che conteneva molte parti non vere: Winfrey fu criticata per questo e così invitò Frey a rispondere all’accusa di aver mentito durante il suo show. In quell’occasione affrontò duramente sia l’autore che la sua editrice, Nan Talese, per la scelta di vendere il libro come un libro di memorie.
Più di recente, nel 2020, Winfrey era stata criticata per aver scelto Il sale della terra di Jeanine Cummins, un romanzo su una storia di emigrazione dal Messico verso gli Stati Uniti. Molti intellettuali di origine messicana avevano contestato il romanzo giudicandolo inaccurato e stereotipizzante nel descrivere il Messico e i messicani, e avevano messo in discussione il diritto (oltre alla capacità) di una scrittrice statunitense e bianca, quale è Cummins, di raccontare una storia del genere. Winfrey, che all’epoca portava avanti il suo club di lettura attraverso Apple TV, cercò di risolvere la questione invitando nel programma alcuni degli intellettuali che avevano criticato la scelta del libro.