Le foto delle proteste degli agricoltori in Francia
Dopo il blocco di diverse autostrade attorno a Parigi con centinaia di trattori, il governo ha fatto sapere che annuncerà nuove misure
Lunedì in Francia gli agricoltori si sono mobilitati di nuovo per contestare le attuali politiche agricole del governo francese e chiedere maggiori tutele per le loro attività. Come già era successo nei giorni scorsi, gli agricoltori hanno bloccato con centinaia di trattori l’accesso ad alcune strade e autostrade del paese, in particolare attorno a Parigi. Non ci sono stati incidenti, ma le crescenti pressioni da parte del settore hanno portato il governo a discutere di nuove misure, che verranno comunicate martedì.
Gli agricoltori hanno fermato i propri trattori su alcune delle autostrade più trafficate attorno a Parigi, tra cui l’A13, a ovest della capitale, l’A4 a est e la A6 a sud. Nel pomeriggio, secondo il sito dedicato al controllo del traffico Sytadin, risultavano bloccati otto tratti autostradali a poche decine di chilometri dalle principali vie di accesso alla capitale, che gli agricoltori avevano minacciato di mettere «sotto assedio». Ci sono state proteste anche in altre città, tra cui Lione.
Per gestire la situazione, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin aveva mobilitato 15mila agenti di polizia e vietato le mobilitazioni negli aeroporti parigini di Charles de Gaulle e Orly, dove comunque non si sono tenute manifestazioni. Da Agen, nel sud-ovest del paese, è invece partito un corteo composto da novanta trattori e una quarantina di automobili che è diretto verso il mercato di Rungis, il principale mercato agroalimentare del mondo, che si trova sempre a Parigi.
L’obiettivo delle mobilitazioni è fare pressioni sul governo francese affinché approvi misure d’emergenza il prima possibile, ha detto Arnaud Rousseau, il responsabile della FNSEA, il principale sindacato francese di categoria.
Gli agricoltori protestano soprattutto contro l’inflazione e l’aumento dei costi dell’energia, contestano redditi troppo bassi e denunciano gli eccessivi oneri amministrativi e burocratici a cui dicono di essere sottoposti. Molti inoltre si oppongono alle conseguenze dirette e indirette del Green Deal europeo, una serie di misure promosse dall’Unione Europea per rendere più sostenibili e meno dannosi per l’ambiente la produzione di energia e lo stile di vita di cittadine e cittadini.
Una delle loro richieste principali era il mantenimento delle agevolazioni fiscali per l’acquisto del carburante usato dai trattori, che il governo francese aveva intenzione di ridurre gradualmente, e in seguito alle proteste della settimana scorsa ha deciso di non diminuire. Arnaud Lepoil, un membro della FNSEA, ha detto che il primo ministro «ci ha dato un assaggio, adesso vorremmo che lavorasse un po’ più sodo e ci desse di più».
Alle 18, dopo la giornata di proteste, i presidenti della FNSEA e dei Jeunes Agriculteurs – il sindacato che rappresenta gli agricoltori con meno di 38 anni – hanno incontrato il nuovo primo ministro francese Gabriel Attal. In un comunicato, la portavoce del governo, Prisca Thevenot, ha fatto sapere che martedì verranno annunciate nuove misure destinate al settore, senza fornire dettagli.
Nel frattempo l’ufficio di Emmanuel Macron ha fatto sapere che giovedì il presidente francese incontrerà la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Bruxelles per discutere politiche di sostegno più ampie per gli agricoltori dei paesi dell’Unione.
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