Il primo ministro uscente di Tuvalu, sostenitore di Taiwan, non è stato rieletto in parlamento
Kausea Natano, primo ministro uscente di Tuvalu, un minuscolo arcipelago nell’oceano Pacifico, ha perso il proprio seggio nel parlamento nazionale dopo le elezioni di venerdì. Natano era favorevole all’indipendenza di Taiwan, e aveva così reso Tuvalu uno dei pochi paesi al mondo a riconoscerne la sovranità. Un nuovo primo ministro potrebbe invece decidere di riconoscere la sovranità della Cina su Taiwan (che a sua volta considera Taiwan come una sua provincia ribelle e ne rivendica il territorio).
La settimana prossima i 16 membri del parlamento si riuniranno per eleggere un nuovo primo ministro. I possibili successori sono due: il ministro dell’Economia uscente Seve Paeniu e l’ex primo ministro Enele Sopoaga. Paeniu è quello con la posizioni più critica sui rapporti con Taiwan, e ha detto che se diventerà primo ministro «rivaluterà i rapporti» con la Cina e con Taiwan, scegliendo quello che favorisce maggiormente gli interessi di Tuvalu. Sopoaga invece ha detto di avere intenzione di mantenere i rapporti con Taiwan, e di voler invece interrompere un trattato firmato con l’Australia: è un accordo che limita la politica estera di Tuvalu ma permetterà ai suoi cittadini di essere accolti in Australia se l’arcipelago dovesse scomparire per via del cambiamento climatico.
Oltre a Tuvalu solo 11 stati al mondo riconoscono ufficialmente l’indipendenza di Taiwan: Belize, Paraguay, Guatemala, Haiti, Isole Marshall, Palau, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, eSwatini e Città del Vaticano. Fino al 15 gennaio erano 12, ma poi Nauru, un’altra piccolissima isola dell’Oceania, ha deciso di interrompere i propri rapporti diplomatici con Taiwan.
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