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  • Venerdì 26 gennaio 2024

Si vota nel quarto stato più piccolo al mondo

A Tuvalu, arcipelago polinesiano che rischia di scomparire per il cambiamento climatico, si eleggono i 16 membri del parlamento: e più che di politica locale si sta parlando di Cina e Australia

Funafuti, la principale isola di Tuvalu, vista dall'alto
Funafuti, la principale isola di Tuvalu (AP Photo/Alastair Grant, File)
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Venerdì si vota per rinnovare il parlamento a Tuvalu, piccolo stato polinesiano dell’oceano Pacifico considerato uno dei primi paesi al mondo a rischio di scomparsa definitiva a causa del cambiamento climatico. Le elezioni serviranno a eleggere i 16 membri del parlamento locale, che poi eleggeranno un nuovo primo ministro. Tuvalu è il quarto stato più piccolo al mondo, con 26 chilometri quadrati di superficie, e il secondo meno popolato, con circa 12mila abitanti. Le elezioni di oggi sono però seguite con molta attenzione anche all’estero, principalmente per i rapporti che l’isola ha con la Cina.

I tre principali candidati alla carica di primo ministro sono il capo del governo uscente, Kausea Natano, che si è ricandidato; il leader dell’opposizione ed ex primo ministro, Enele Sopoaga; e l’attuale ministro dell’Economia, Seve Paeniu.

Le divergenze principali tra i tre riguardano proprio alcune questioni legate ai rapporti tra Tuvalu e la Cina: in particolare le relazioni che l’isola dovrebbe tenere con Taiwan, paese di fatto indipendente ma che la Cina considera parte del proprio territorio, e con l’Australia, che è in competizione proprio con la Cina per estendere la propria influenza nella regione del Pacifico.

Funafuti, la principale isola di Tivalu, vista dall'alto

Funafuti, la principale isola di Tivalu, vista dall’alto (AP Photo/Alastair Grant, File)

La prima cosa da tenere a mente è che Tuvalu è uno dei 12 paesi al mondo che hanno relazioni diplomatiche con Taiwan, e che negli ultimi anni altri piccoli stati del Pacifico hanno interrotto le proprie relazioni con l’isola per avvicinarsi alla Cina. In secondo luogo, proprio per i rischi legati al cambiamento climatico, Tuvalu sta discutendo un trattato di sicurezza con l’Australia. Il trattato impegnerebbe l’Australia ad assistere Tuvalu in caso di gravi disastri naturali ma le darebbe il potere di veto su qualsiasi accordo di sicurezza o difesa che Tuvalu voglia stipulare con altri paesi, Cina compresa.

Con l’Australia nel frattempo Tuvalu ha concluso un altro accordo per permettere ai cittadini che rischiano di rimanere senza casa a causa del cambiamento climatico di andare a vivere in territorio australiano: quasi un quinto della popolazione di Tuvalu è già emigrato, per lo più in Nuova Zelanda.

Funafuti, la capitale di Tuvalu (EPA/MICK TSIKAS AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT/ANSA)

Dei tre candidati, Natano è favorevole sia a mantenere i legami diplomatici con Taiwan che a ratificare il trattato di sicurezza con l’Australia, che lui stesso ha promosso insieme al primo ministro australiano Anthony Albanese. Il secondo candidato, Sopoaga, si è detto favorevole a mantenere i legami con Taiwan ma contrario a procedere col trattato di sicurezza con l’Australia.

Il terzo, Paeniu, ha posizioni molto scettiche soprattutto su Taiwan ed è visto come il candidato più vicino alla Cina: ha detto di voler «rivedere le relazioni di Tuvalu sia con Taiwan che con la Cina», e ha aggiunto che dopo le elezioni il nuovo governo dovrà «prendere una posizione in merito». Secondo alcune analisi una sua elezione potrebbe effettivamente portare a un’interruzione delle relazioni diplomatiche tra Tuvalu e Taiwan, esistenti dal 1979, a favore della Cina.

– Leggi anche: Per quanto tempo esisterà ancora Tuvalu?