Un tribunale russo ha prolungato di altri due mesi la detenzione preventiva del giornalista statunitense Evan Gershkovich
Venerdì un tribunale di Mosca ha prolungato di altri due mesi la detenzione preventiva di Evan Gershkovich, un giornalista statunitense arrestato in Russia lo scorso 29 marzo con l’accusa di spionaggio. Gershkovich dovrà rimanere in carcere almeno fino al 30 marzo 2024: la sua detenzione preventiva era già stata prolungata tre volte, a maggio, agosto e novembre del 2023.
Gershkovich ha 32 anni e lavora per il Wall Street Journal. È un giornalista molto stimato e viveva a Mosca da sei anni: fu arrestato in un ristorante di Ekaterinburg, nella Russia centro-occidentale, mentre sembra stesse lavorando a un articolo sulle operazioni del gruppo Wagner.
Finora il procedimento giudiziario contro Gershkovich è stato condotto a porte chiuse, senza che venissero diffuse prove a sostegno delle accuse a lui rivolte, per le quali rischia fino a 20 anni di reclusione. Il governo statunitense si è detto favorevole alla possibilità di concordare uno scambio di prigionieri con la Russia, ma per ora non è successo.