I video coi gattini funzionano anche in guerra
Nelle trincee della guerra in Ucraina ci sono molti gatti adottati dai soldati: servono a cacciare i topi, ma sono utilissimi anche per la propaganda
In una guerra di trincea come quella in Ucraina, avere un gatto nella propria postazione può essere utile per molte ragioni. Anzitutto i gatti tengono compagnia ai soldati; in secondo luogo (e questa ragione è un po’ più pratica) cacciano i topi, che in trincea sono un gran problema. Infine, anche nelle trincee dell’Ucraina orientale vale un principio universale: se vuoi attirare attenzioni e simpatie su te stesso, prendi un gatto e metti le sue foto online.
Per questo, nella guerra in Ucraina i gatti sono diventati un elemento piuttosto comune e parte integrante della propaganda di entrambi gli eserciti: le unità sia russe sia ucraine, oppure i singoli soldati, negli ultimi due anni hanno adottato moltissimi gatti randagi scappati dalle città distrutte e arrivati al fronte. Questi gatti vivono con i soldati e, soprattutto nel caso dell’esercito ucraino, diventano famosi online grazie ai social network.
Molto spesso i gatti arrivano nelle trincee dei soldati perché cercano cibo o rifugio dal freddo. In alcuni casi si tratta di animali domestici lasciati dalle famiglie scappate dalla guerra, in altri di gatti randagi. I soldati poi cercano attivamente di adottare un gatto in trincea o negli altri luoghi dove alloggiano, che spesso sono case abbandonate o edifici diroccati, per risolvere il problema dei topi. «I topi ti corrono addosso mentre dormi, si intrufolano nella tua roba. Rosicchiano tutto», ha detto a Politico Roman Sinicyn, un ufficiale ucraino. «Una volta abbiamo dovuto buttare due scatoloni di razioni alimentari a causa dei topi».
L’ufficiale Roman Sinicyn ha adottato un gatto mentre si trovava in missione al fronte e l’ha chiamato Syrsky. Il nome, dice il padrone, deriva dal fatto che il gatto ama il formaggio, che in ucraino si dice syr. Il fatto divertente, però, è che il comandante della Forze terrestri ucraine, uno degli ufficiali più importanti di tutto l’esercito, si chiama anche lui Oleksandr Syrsky, lo stesso nome del gatto. La cosa è diventata uno scherzo diffuso in tutto l’esercito, racconta Politico, ma sembra che il comandante Syrsky l’abbia presa bene.
In alcuni casi i gatti rimangono fissi nelle trincee o nelle postazioni militari, e le unità di soldati che ruotano tra vari posti si passano le consegne su come curarli e nutrirli. In altri casi i soldati adottano i gatti e li portano con sé quando tornano a casa in licenza.
Alcuni di questi gatti, poi, diventano famosi grazie ai social network: per esempio Shaybyk, un gatto randagio trovato sul fronte meridionale da Oleksandr Liashuk, è diventato piuttosto celebre qualche mese fa grazie a video che lo mostravano mentre “pattuglia” il fronte (qui sotto).
Having a warrior cat at the positions is a +200% boost to your vigilance 😉
Video: Alex Liashuk pic.twitter.com/dIYF3mz8GG
— Ukraine.ua (@ukraine_ua) January 4, 2023
Com’è evidente, questa presenza di gatti nelle trincee è un ottimo strumento di propaganda e di umanizzazione dei soldati, che l’esercito ucraino è ben felice di promuovere.
Lo stesso succede con i cani, che però sono addestrati e hanno ruoli più attivi nell’esercito, come per esempio quello di scovare le mine. Qualche tempo fa Patron, un cane Jack Russell addestrato a individuare esplosivi, divenne a tal punto famoso che lo stato ucraino gli dedicò alcuni francobolli e il presidente Volodymyr Zelensky gli diede una medaglia.
Fenomeni simili avvengono anche dall’altra parte del fronte: i gatti sono relativamente comuni anche nelle trincee della Russia, per le stesse ragioni valide per gli ucraini.