Passare dal rugby al football americano
È quello che proverà a fare Louis Rees-Zammit, 22enne gallese che era considerato un rugbista molto promettente: ma sarà molto difficile, per diversi motivi
La scorsa settimana il rugbista gallese Louis Rees-Zammit, considerato uno dei migliori talenti della sua generazione, ha annunciato la sua decisione di lasciare il rugby per provare a entrare nella National Football League (Nfl), il principale campionato di football americano. Rees-Zammit ha ventidue anni e si stava preparando a giocare il Sei Nazioni, uno dei più importanti e prestigiosi tornei di rugby a livello internazionale, in cui si sfidano sei nazionali europee (Francia, Italia, Inghilterra, Scozia e Irlanda, oltre al Galles): il 3 febbraio avrebbe dovuto affrontare con la sua nazionale la Scozia nella prima partita. Invece ha accettato l’invito a partecipare all’International player pathway program, un programma di allenamenti di football americano riservato ai giocatori non statunitensi, dal quale le squadre della Nfl possono selezionare i migliori giocatori e metterli sotto contratto.
La scelta è stata decisamente sorprendente, sia perché i passaggi da rugby a football e viceversa sono piuttosto rari, anche se non del tutto inediti, che per il momento in cui è arrivata: sembrava un periodo decisivo per la carriera promettente di Rees-Zammit da rugbista, e il Sei Nazioni sarebbe potuto essere il torneo della sua consacrazione. L’International player pathway program inoltre non dà alcuna garanzia ai giocatori che vi partecipano di essere scelti dalle squadre di Nfl, quindi non è detto che Rees-Zammit diventerà un professionista di football americano: è un altro dei motivi per cui molti vedono la sua scelta come particolarmente azzardata e rischiosa. Lui l’ha spiegata con una sua personale passione per il football americano che supera quella per il rugby.
Anche se i due sport sembrano per certi versi molto simili, passare dall’uno all’altro mantenendo prestazioni di alto livello è tutt’altro che scontato. In entrambi la palla è ovale e si gioca con contatti fisici molto duri, ed è simile anche il modo in cui si fanno i punti: portando la palla oltre la linea di fondo campo avversaria, o calciandola nello spazio compreso tra due pali sollevati da terra.
Sono però somiglianze più apparenti che pratiche. Innanzitutto, perché il gioco della palla avviene in modo differente: nel football passa sempre dal quarterback, il giocatore che smista tutti i passaggi, ed è più spezzettato, mentre nel rugby il gioco è continuo e tutti possono toccare il pallone durante l’azione, ma non possono passarlo in avanti con le mani. Nel football esistono una squadra per la difesa e una per l’attacco, mentre nel rugby i giocatori in campo sono gli stessi in entrambe le fasi. In entrambi gli sport solamente il portatore di palla può essere placcato, cioè contrastato fisicamente da un avversario che lo afferra con le braccia al di sopra delle ginocchia: nel football però i contrasti fisici duri sono in generale molto più frequenti e avvengono spesso anche tra gli altri giocatori, per esempio nella forma del “blocco” con cui un giocatore impedisce a un avversario di contrastare il portatore di palla. Insomma a livello di tecnica, tattica, regolamento e tipo di sforzo fisico, il rugby e il football non hanno poi troppe cose in comune.
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Essere un rugbista molto forte, quindi, non dà a Rees-Zammit alcuna certezza di diventare non solo un buon giocatore di football americano, ma anche solo un giocatore di football americano adatto al professionismo. In passato ci sono stati altri rugbisti britannici che hanno tentato il passaggio in Nfl, ma nessuno di loro ha avuto successo.
Nel 2019 Christian Wade, un buon giocatore di rugby inglese, aveva partecipato all’International player pathway program e alla fine era stato scelto dai Buffalo Bills, una delle 32 squadre della lega professionistica americana. Nella prima partita di pre-stagione, Wade aveva segnato un bel touchdown (il massimo obiettivo del football, che dà 6 punti e si ottiene varcando con la palla la linea di fondocampo avversaria), correndo con il pallone per 65 iarde (circa 60 metri). Nonostante questo, però, Wade non era poi riuscito ad adattarsi al nuovo sport e non aveva nemmeno esordito in una partita ufficiale. Dopo tre anni trascorsi senza giocare, nel 2022 è tornato in Europa e ha ripreso a giocare a rugby nel Racing 92, in Francia.
All’australiano Jordan Mailata è andata un po’ meglio: oggi gioca titolare in Nfl per i Philadelphia Eagles ma si era formato anche lui come rugbista (senza però mai esordire da professionista), prima di partecipare all’International player pathway program e di diventare un giocatore di football di buon livello, come spera di fare Rees-Zammit.
Sky Sports ha provato a ipotizzare come Rees-Zammit potrebbe inserirsi nel nuovo sport. La sua migliore caratteristica è la velocità: in una partita di rugby ha corso fino a 38,9 chilometri orari, una velocità superiore ai 37,2 chilometri orari registrati da Tyreek Hill, definito da Sky Sports il miglior ricevitore della Nfl. Rees-Zammit, quindi, potrebbe avere successo nel ruolo di running back, il giocatore che sostanzialmente riceve i passaggi ravvicinati del quarterback e comincia a correre il più possibile verso la linea di touchdown con la palla in mano. Oppure potrebbe giocare come ricevitore, cioè colui che, sempre correndo in avanti, prende al volo i lanci lunghi del quarterback. Secondo Neil Reynolds, giornalista esperto di football americano, «ci sono molte cose che potrebbe fare e sarà interessante vedere come lo utilizzeranno».
Rees-Zammit ha spiegato la sua decisione dicendo che «non si tratta di rugby, ma della mia ambizione di realizzare il mio sogno e giocare nella National football league. Mio padre mi ha cresciuto facendomi diventare un grande fan del football americano». Oltre alla sua passione per il football, però, si può ipotizzare che ci siano anche ragioni economiche, perché la Nfl è uno dei campionati più ricchi del mondo e i compensi dei rugbisti sono imparagonabili con quelli dei giocatori di football. Il rugbista più pagato al mondo è il sudafricano Handré Pollard, due volte campione del mondo con la sua nazionale, che guadagna 1,8 milioni di sterline all’anno (circa 2,1 milioni di euro) giocando in Inghilterra, nei Leicester Tigers. Il salario minimo per un giocatore al primo anno di Nfl è di 750mila dollari (circa 700mila euro), mentre il giocatore di football americano attualmente più pagato, il quarterback dei Cincinnati Bengals Joe Burrow, ha uno stipendio da 55 milioni di dollari all’anno.