Le autorità filorusse hanno detto che 25 persone sono state uccise in un bombardamento a Donetsk, città ucraina occupata dalla Russia
Denis Pushilin, capo della Repubblica popolare di Donetsk, territorio ucraino occupato dalla Russia, ha detto che almeno 25 persone sono state uccise in un bombardamento su un mercato della città di Donetsk. Altre 20 sarebbero state ferite. Pushilin ha accusato direttamente l’Ucraina di esserne responsabile.
Il ministero degli Esteri russo ha definito il bombardamento «un barbaro attacco terroristico contro i civili». L’Ucraina finora non ha fatto alcun commento, come nel caso di altri attacchi compiuti in territorio russo o nei territori ucraini occupati. Alcune fotografie dalla città condivise dalle agenzie di stampa mostrano vetrine di negozi distrutte e alcuni corpi per strada, coperti da teli o coperte.
La città di Donetsk si trova nell’Ucraina orientale, a 20 chilometri circa dalla linea del fronte: alcune aree piuttosto vicine alla città, tra cui Mariinka e Avdiivka, sono state coinvolte in forti combattimenti nelle ultime settimane. Donetsk si trova all’interno di una regione più ampia nota come Donbass. Dal 2014, quando la Russia invase la penisola della Crimea, nel sud dell’Ucraina, e finì con l’annetterla, circa un terzo dell’intero Donbass (tra cui la zona di Donetsk) è uscito dal controllo dello stato ucraino. In quel periodo la Russia sobillò, armò, aiutò e finanziò gruppi militari filorussi anche nell’est dell’Ucraina, permettendo quindi ai ribelli del Donbass di prendere il controllo di parte del territorio.
I secessionisti dichiararono l’indipendenza dall’Ucraina e organizzarono dei referendum per cercare di entrare a far parte della Russia. Volevano far succedere quello che era successo in Crimea (un’annessione comunque non riconosciuta dalla comunità internazionale): secondo i capi ribelli l’89 per cento dei votanti della cosiddetta repubblica di Donetsk e il 96 per cento di quella di Luhansk erano favorevoli all’annessione.
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