L’attacco aereo su Damasco, in Siria
Ha ucciso cinque membri delle Guardie rivoluzionarie dell'Iran, paese alleato del regime di Bashar al Assad: secondo i media siriani sarebbe stato compiuto da Israele, che non ha commentato
Sabato mattina c’è stato un attacco aereo su Damasco, la capitale della Siria: ha colpito un edificio nel quartiere Mezzeh, pochi chilometri a sud-ovest dal centro della città, dove ha sede una base dell’Aeronautica militare siriana. Secondo i media di stato siriani a compiere l’attacco sarebbe stato Israele, ma al momento non ci sono conferme al riguardo.
Le Guardie rivoluzionarie, la forza militare più potente dell’Iran, paese che è alleato del regime siriano di Bashar al Assad, hanno detto in un comunicato che nell’attacco sono stati uccisi cinque suoi membri. Tra le persone uccise ci sono il capo dell’intelligence delle Guardie rivoluzionarie iraniane per la Siria, Sadegh Omidzadeh, e il suo vice, Hajj Gholam. Anche i media iraniani hanno accusato Israele per l’attacco, che secondo fonti governative siriane sentite dall’agenzia di stampa Reuters sarebbe stato compiuto con alcuni missili.
Nel regime autoritario e teocratico iraniano le Guardie rivoluzionarie sono di gran lunga il corpo militare più importante. Dipendono direttamente dalla Guida suprema Ali Khamenei, la più importante figura politica e religiosa dell’Iran, ma hanno anche enormi interessi economici che derivano dal regime teocratico, motivo per cui sono fortemente incentivate a tutelarlo. Sono composte da circa 300mila persone.
Non è raro che Israele attacchi in Siria quelli che definisce obiettivi legati all’Iran: dall’inizio della guerra civile in Siria, nel 2011, l’influenza dell’Iran sul paese è molto aumentata, dal momento che il regime iraniano sostiene quello del presidente siriano Bashar al Assad. A fine dicembre un bombardamento israeliano su Damasco aveva ucciso Sayyed Razi Mousavi, uno dei generali più importanti e anziani delle Guardie rivoluzionarie. Mousavi era responsabile del coordinamento dell’alleanza militare tra Siria e Iran.
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