Messico e Cile hanno chiesto alla Corte penale internazionale di indagare su possibili crimini contro i civili commessi a Gaza
Giovedì i governi di Messico e Cile hanno chiesto alla Corte penale internazionale, il tribunale per crimini internazionali che ha sede all’Aia, nei Paesi Bassi, di indagare sui possibili crimini contro la popolazione civile che Israele avrebbe commesso negli ultimi mesi nella Striscia di Gaza, oltre che sull’attacco contro Israele da parte del gruppo radicale palestinese Hamas dello scorso 7 ottobre.
Il dipartimento delle relazioni estere del Messico ha scritto di aver presentato la richiesta «a causa di una crescente preoccupazione per la recente escalation di violenza, soprattutto contro i civili» da parte di Israele. Negli ultimi tre mesi di guerra nella Striscia di Gaza, in cui secondo il ministero della salute locale (gestito da Hamas ma considerato affidabile) sono stati uccisi quasi 25mila palestinesi, l’esercito israeliano è stato più volte accusato di violazioni del diritto internazionale. Nelle ultime settimane il governo del Sudafrica ha anche denunciato Israele presso la Corte internazionale di giustizia, il più importante tribunale delle Nazioni Unite, per presunti atti di genocidio contro il popolo palestinese.
Sia la Corte internazionale di giustizia che la Corte penale internazionale hanno sede all’Aia, ma sono due istituzioni ben distinte: la Corte penale internazionale non ha legami con l’ONU e il suo compito è di giudicare gli individui (quindi non gli stati) ritenuti colpevoli di crimini internazionali. La Corte internazionale di giustizia è invece un tribunale dell’ONU nato per dirimere le controversie tra gli stati. Sarà difficile che un’eventuale indagine della Corte penale internazionale sulla questione porti a conseguenze concrete, soprattutto perché Israele non ha mai ratificato lo Statuto di Roma, il trattato che istituì la Corte penale internazionale, e non ne accetta quindi la giurisdizione. Questo vuol dire che il governo israeliano non ha l’obbligo legale di cooperare con la Corte o consegnarle eventuali indagati.
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