Il video di due adolescenti condannati ai lavori forzati in Corea del Nord
È stato diffuso da BBC, ed è una delle pochissime testimonianze visive che arrivano dal paese: i ragazzi sono accusati di aver guardato la tv sudcoreana
L’emittente britannica BBC ha ottenuto un raro video filmato in Corea del Nord, un paese estremamente chiuso e da cui non trapelano quasi mai informazioni, né tanto meno testimonianze audiovisive. Il video è stato filmato nel 2022 e mostra due ragazzi di 16 anni che vengono ammanettati di fronte ad altre centinaia di adolescenti, riuniti in uno stadio. Secondo BBC i due sono stati condannati a 12 anni di lavori forzati per aver guardato dei programmi televisivi provenienti dalla Corea del Sud, che sono vietati nel paese.
Il video dura 27 secondi e si può guardare qui. È stato fornito alla BBC dal South And North Development (SAND), un centro di ricerca che collabora con i disertori della Corea del Nord, ossia i cittadini che riescono a scappare dal paese. La scena si svolge in uno stadio: sugli spalti sono sedute centinaia di ragazzi vestiti in modo molto simile, con i pantaloni neri e la camicia bianca. Tutti indossano una mascherina simile a quelle usate nel periodo della pandemia di Covid-19.
I due ragazzi condannati sono in piedi in mezzo allo stadio, e indossano delle divise nere. A un certo punto vengono ammanettati da due guardie in divisa, e c’è una scena in cui si vedono chiaramente le manette chiudersi intorno ai polsi di uno dei due. Nella versione del video diffusa da BBC le loro facce sono state oscurate, ma l’emittente ha detto che i due sono stati identificati dalle autorità nordcoreane, e i loro indirizzi sono stati resi pubblici.
Secondo le informazioni ottenute da BBC, il video sarebbe stato diffuso in Corea del Nord come una sorta di ammonimento per i giovani del paese. Nella versione originale si sente anche una voce fuori campo che ripete alcune frasi tipiche della propaganda del governo della Corea del Nord: «Hanno solo 16 anni, ma si sono rovinati il futuro», dice riferendosi ai due giovani condannati.
Dal 2012 la Corea del Nord è governata dal dittatore Kim Jong Un. È un paese di cui non si sa quasi nulla, e anche i suoi abitanti sono tagliati fuori dal resto del mondo. I rapporti con la Corea del Sud, con cui confina, sono sempre stati molto difficili e nell’ultimo periodo sono ulteriormente peggiorati. Lunedì scorso Kim l’ha definita «il principale avversario e il più grande nemico» del paese, e ha annunciato di voler rinunciare a qualsiasi possibilità di riunificazione, un’ipotesi che comunque era già considerata molto remota.
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Tra le altre cose in Corea del Nord sono vietati tutti i contenuti di intrattenimento provenienti dalla Corea del Sud, compresi la musica e i programmi tv, la cui visione o distribuzione è punibile con anche con la pena di morte. In passato un disertore aveva raccontato alla BBC di essere stato obbligato a guardare un video in cui un uomo di 22 anni viene ucciso per aver ascoltato della musica sudcoreana e per aver distribuito ai suoi amici dei film sudcoreani.
Secondo gli osservatori, Kim Jong Un vede la diffusione di questi contenuti come una possibile minaccia al suo regime: la propaganda racconta ai nordcoreani che in Corea del Sud si vive molto peggio, ma la visione di film e programmi tv provenienti da lì svelerebbe la verità e permetterebbe ai nordcoreani di conoscere uno stile di vita radicalmente diverso, e molto più libero.