Sono stati sequestrati beni per 350mila euro al presidente della Sardegna Christian Solinas e ad altri sei indagati per corruzione
La procura di Cagliari ha sequestrato beni per un valore di circa 350mila euro al presidente della Sardegna, Christian Solinas, e ad altre sei persone, tutte indagate in un’inchiesta per corruzione cominciata l’anno scorso. Solinas in particolare è indagato con l’accusa di concorso in corruzione e concorso in riciclaggio. Dell’inchiesta non si sa molto, ma è divisa in due parti: la prima riguarda l’acquisto da parte di Solinas di una casa vicino al Poetto, la principale spiaggia di Cagliari, e la vendita di un altro terreno nella zona. Secondo le indagini i due passaggi di proprietà potrebbero nascondere una tangente. La seconda parte riguarda presunte pressioni fatte da Solinas per la nomina di Roberto Raimondi, anche lui indagato, alla direzione di un importante ufficio della Regione.
Solinas fa parte del Partito Sardo d’Azione, stretto alleato della Lega, ed è presidente della Sardegna dal 2019. In queste settimane si sta parlando molto di lui perché la Lega vorrebbe ricandidarlo con il sostegno di tutta la coalizione di destra alle elezioni regionali, in programma il prossimo 25 febbraio. Invece Fratelli d’Italia, che è il principale partito di governo e attualmente il più popolare in Italia, vorrebbe candidare il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, un membro del partito.
È una delle principali questioni che stanno dividendo la maggioranza di governo ed è rilevante anche a livello nazionale: nonostante la notizia dell’indagine a carico di Solinas fosse già nota da quasi un anno, questi ulteriori sviluppi potrebbero avere un certo peso nella scelta tra lui e Truzzu come candidato della destra in Sardegna. Contro Solinas è già in corso un processo per abuso d’ufficio, per la nomina di alcuni dirigenti: le udienze sono iniziate a ottobre, mentre la sua ex capo di gabinetto è già stata condannata a 2 anni e 8 mesi.
– Leggi anche: I candidati di Lega e Fratelli d’Italia in Sardegna non piacciono granché ai sardi