La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Lituania per la detenzione di una persona in una base della CIA nel paese
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Lituania a risarcire una persona che era stata detenuta in una base segreta della CIA (Central Intelligence Agency, la principale agenzia di intelligence statunitense) sul suo territorio per essere interrogata. La Lituania avrebbe reso possibile la violazione dei diritti umani della persona detenuta dato che le condizioni di detenzione e l’interrogatorio della CIA avrebbero violato la Convenzione europea sui diritti dell’uomo, il documento su cui si basa l’azione legale della Corte, sottoscritto anche dalla Lituania.
La Corte ha stabilito che la Lituania, paese dell’Europa nordorientale, abbia violato la proibizione dei trattamenti inumani o degradanti, rendendosi complice del programma di detenzioni segrete della CIA, e collaborando all’estradizione del detenuto nonostante il rischio concreto che subisse ingiustizie e fosse condannato alla pena di morte.
Il detenuto in questione è Mustafa Ahmed Adam al Hawsawi, un cittadino dell’Arabia Saudita sospettato dalla CIA di aver contribuito finanziariamente agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle, negli Stati Uniti. Al Hawsawi fu catturato nel 2003 in Pakistan, ma non ha mai ricevuto alcuna condanna perché il processo contro di lui non è mai andato oltre la fase preliminare. Al momento si trova nella prigione militare statunitense di Guantanamo, sull’isola di Cuba.
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Negli ultimi 21 anni è stato detenuto in diverse basi segrete della CIA: fra questi il sito chiamato in codice Violet, poco distante dalla capitale della Lituania, Vilnius, in cui fu detenuto fra il 2005 e il 2006. Durante questo periodo è stato tenuto in isolamento, con una gamba costantemente incatenata ed esposto continuamente alla luce e ai rumori, per privarlo del sonno.
Nel 2006 al Hawsawi dovette essere trasferito in un’altra base segreta della CIA per ricevere cure mediche urgenti. Il sito di detenzione Violet fu chiuso dopo questo episodio, dato l’impossibilità dei medici lituani a fornire cure ai detenuti. Dal 2007 venne usato come centro di addestramento per l’intelligence lituana, prima di essere del tutto dismesso nel 2018. Nel 2022 la Lituania ha annunciato di volerlo mettere in vendita.
La Lituania ha detto di accettare la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, che le ordina di risarcire al Hawsawi con 100mila euro. La Lituania era stata già condannata dalla Corte nel 2018 per un caso molto simile, riguardante la violazione dei diritti umani di Abu Zubaydah, un altro prigioniero nel sito di detenzione Violet.
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