A Roma la metro del Colosseo continua a essere difficilmente accessibile per chi ha disabilità motorie
Non c'è mai stato un ascensore e le scale mobili funzionano solo in salita: erano stati annunciati lavori, ma non sono ancora iniziati
Nel marzo dello scorso anno si parlò molto dell’accessibilità per le persone con disabilità motorie alla stazione della metropolitana di Roma Colosseo, dopo che una turista statunitense affetta da SLA (sclerosi laterale amiotrofica, una malattia neurodegenerativa) aveva dovuto farsi aiutare da due vigili per scendere le scale: nella stazione mancano sia un ascensore che una scala mobile per scendere.
In quell’occasione il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè annunciarono la costruzione di un ascensore per agevolare le persone con disabilità che non permettono di scendere le scale: è passato quasi un anno, ma i lavori non sono ancora iniziati.
La stazione Colosseo fu realizzata nel 1955 e da allora ha subito pochissimi lavori di ammodernamento: le scale mobili funzionano soltanto in salita e, in assenza di un ascensore, l’unico modo che le persone con certe disabilità motorie hanno a disposizione per raggiungere il piano stradale è utilizzare uno dei due montascale installati davanti all’ingresso della stazione, che però hanno un funzionamento molto macchinoso.
Per utilizzarli bisogna suonare a un citofono munito di telecamera, ma secondo le testimonianze di chi prova a usarlo gli operatori che dovrebbero attivarlo spesso non rispondono alle richieste. La scorsa settimana il cronista del Corriere Andrea Arzilli aveva provato a farlo, ma non aveva ottenuto nessuna risposta: due agenti dell’Atac, l’azienda del trasporto pubblico locale a Roma, si erano giustificati dicendo che i montascale vengono attivati «solo se gli addetti vedono nel monitor che a citofonare è una persona in carrozzina».
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Il Comune di Roma ha scritto in una nota che la costruzione di un ascensore potrebbe essere prevista nel progetto del CArMe (Centro Archeologico Monumentale), il piano di riqualificazione dell’area del centro di Roma compresa tra Fori, Colosseo, Colle Oppio, Celio, Terme di Caracalla, Circo Massimo, Foro Boario e Campidoglio: prevede un investimento complessivo di 282 milioni di euro e dovrà essere portato a termine entro il triennio 2025-2027. Il bando per l’assegnazione dei lavori del CArMe è scaduto lo scorso 29 dicembre, e nei prossimi giorni dovrebbero essere annunciati i vincitori.
Il Comune ha sottolineato che la costruzione dell’ascensore è un’operazione «molto delicata, essendo quella una delle zone giustamente più protette al mondo», riferendosi alla presenza di molti reperti archeologici nell’area intorno al Colosseo. Di conseguenza, «è stato deciso di chiedere al vincitore del bando internazionale di occuparsi di questa ipotesi e di verificarne la fattibilità, poste tutte le tutele del caso».