Il Kenya accuserà di terrorismo e omicidio il predicatore Paul Mackenzie e 94 suoi collaboratori per la morte di oltre 400 persone
Mercoledì 17 gennaio saranno presentate in Kenya delle accuse formali per omicidio e terrorismo contro il predicatore Paul Nthenge Mackenzie e 94 dei suoi collaboratori, sospettati di aver convinto oltre 400 persone a lasciarsi morire di fame per «incontrare Gesù».
Mackenzie e i suoi collaboratori erano stati arrestati ad aprile del 2023 dopo che le autorità avevano trovato in una foresta decine di corpi di persone appartenenti alla Good News International Church, un culto di ispirazione religiosa di cui Mackenzie era a capo. Al termine di ulteriori ricerche portate avanti nei mesi successivi erano stati infine trovati in tutto 429 corpi, ma si pensa che possano essercene anche altri. I corpi avevano segni di violenze, come botte e strangolamenti, e ad alcuni di loro erano stati rimossi organi interni. La causa principale della morte però era stato un prolungato digiuno: secondo alcuni superstiti Mackenzie avrebbe sostenuto che il digiuno avrebbe assicurato loro un posto in paradiso.
Fra le persone ritrovate c’erano anche molte famiglie con bambini, e dalle indagini è emerso che all’interno del gruppo alcune bambine sono state molestate sessualmente. Fra le accuse contro i 95 sospettati ci dovrebbe essere anche quella di «aver sottoposto bambini a tortura». Mackenzie ha negato di avere una responsabilità nelle morti, sostenendo di aver chiuso la Chiesa nel 2019. Durante questi mesi i pubblici ministeri (cioè l’accusa) avevano chiesto più volte di prolungare la detenzione preventiva dei sospettati mentre raccoglievano prove sufficienti, ma la scorsa settimana un tribunale aveva dato loro 14 giorni per presentare accuse formali, altrimenti sarebbero stati rilasciati.
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