Napoli ha iniziato a recuperare miliardi di euro di tasse non pagate
Negli ultimi mesi sono stati inviati 360mila avvisi per far tornare nelle casse comunali circa 2,2 miliardi di euro mai riscossi
Negli ultimi sei mesi del 2023 Napoli Obiettivo Valore, la società incaricata dal comune di Napoli di recuperare tasse e multe non pagate negli ultimi anni, ha inviato 360mila avvisi di riscossione a persone e società che in totale devono all’amministrazione 335 milioni di euro. Finora sono stati incassati poco più di 6 milioni di euro, una somma considerata incoraggiante dalla società che ha un obiettivo molto ambizioso: far tornare nelle casse del comune 2,2 miliardi, di cui almeno un miliardo nei prossimi dieci anni.
Recuperare i soldi arretrati è una delle promesse fatte dal sindaco Gaetano Manfredi nell’ambito del cosiddetto Patto per Napoli firmato alla fine del 2021, cioè un accordo tra l’amministrazione e l’allora governo di Mario Draghi per evitare il fallimento del comune grazie a un aiuto economico da 1,3 miliardi di euro concesso dallo Stato. A fronte di un contributo così sostanzioso, il comune si era impegnato a sanare i conti nel più breve tempo possibile e a controllare meglio le spese rispetto al passato.
Negli ultimi 30 anni, infatti, il comune di Napoli aveva accumulato moltissimi debiti e aveva fatto poco per recuperare quanto gli spettava. Nei primi anni del mandato di Luigi de Magistris, dieci anni fa, emersero vecchi debiti per circa 800 milioni di euro dovuti a diverse società che pretendevano soldi per il servizio assicurato durante emergenze come il terremoto dell’Irpinia del 1981 e la gestione straordinaria della raccolta rifiuti nel 2008. Per dieci anni a partire dal 2012 il comune era stato in una situazione definita di pre-dissesto, molto vicino al fallimento. Secondo una stima del Sole 24 Ore, nel 2021 il comune aveva un debito pari a 2.599 euro per ogni abitante.
Negli anni lo Stato aveva proposto al comune diversi piani a condizioni agevolate per sanare i conti in cambio di promesse per limitare la spesa, vendere immobili inutilizzati e aumentare le entrate. Una volta messi in atto però, tutti questi piani si erano dimostrati fallimentari, in particolare quelli relativi al recupero delle tasse non pagate.
Nel giugno del 2022, otto mesi dopo il suo insediamento e al termine di una complessa ricognizione, l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta aveva detto che la disastrosa situazione economica del comune era dovuta principalmente alla scarsa efficienza nella riscossione delle tasse. La percentuale di riscossione dell’IMU, la tassa sugli immobili, era al 28 per cento con un incasso di soli 310 milioni di euro nei cinque anni precedenti. Soltanto il 2 per cento delle multe fatte dalla polizia locale era stato pagato (sempre rispetto ai 5 anni precedenti, periodo oltre il quale vanno in prescrizione) e per questo erano stati accumulati mancati pagamenti per 830 milioni di euro. Per l’affitto di case e stabili di proprietà non erano stati incassati quasi 300 milioni di euro, con un tasso di riscossione del 15 per cento. Per la TARI, la tassa per la raccolta dei rifiuti, il tasso di riscossione era al 38 per cento, con arretrati per 816 milioni di euro.
Nel 2022 il comune ha iniziato a mantenere le promesse fatte al governo. La gestione del recupero delle tasse arretrate è passata dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, azienda controllata dallo Stato, a Napoli Obiettivo Valore (NOV), una società nata da una collaborazione tra il comune e Municipia, società che si occupa di digitalizzazione dei processi nella pubblica amministrazione. Napoli Obiettivo Valore è operativa dall’1 maggio 2023 e guidata da Luca Bianchi, direttore dello Svimez, un’associazione che studia le tendenze economiche del Sud Italia.
Nei primi sei mesi di attività Napoli Obiettivo Valore ha inviato 360mila avvisi di cui 298mila relativi alla Tari, 50mila alle multe per il mancato rispetto del codice della strada e 12mila all’IMU. In tutto il 2022 ne erano stati inviati 24mila.
Alle persone sono stati dati 60 giorni di tempo per pagare o per fare ricorso, oppure in alternativa accordarsi con la società per sanare i debiti a rate. Ma soprattutto sono stati messi a punto servizi per facilitare i pagamenti: è stato organizzato un nuovo call center; è stato fatto un accordo con i tabaccai a cui le persone possono rivolgersi per pagare tramite PagoPa, il portale nazionale dei pagamenti, e per fissare appuntamenti con Napoli Obiettivo Valore. Nei prossimi mesi, inoltre, la società aprirà uffici in tutte e dieci le municipalità, gli enti di secondo livello che governano nei quartieri.
Il direttore Luca Bianchi ha detto che i 6 milioni riscossi negli ultimi sei mesi del 2023 sono una cifra bassa rispetto al totale da recuperare, ma incoraggiante perché la maggior parte degli avvisi sono stati inviati tra novembre e dicembre. «A fine gennaio o meglio a metà febbraio si capirà se è un fuoco di paglia», ha detto. Nel 2024 l’invio degli avvisi non si fermerà, anzi aumenterà: nelle case ne arriveranno 600mila entro l’estate, circa 100mila al mese.
Secondo Bianchi i primi risultati dimostrano che sono molte le persone che vogliono mettersi in regola: «Nonostante Napoli presenti tassi di evasione dei tributi locali fuori norma, io non sono tra coloro che pensano che il fenomeno sia, per così dire, genetico. Altrimenti non avrei mai accettato l’incarico».
Nei prossimi mesi dovranno essere aggiornati anche i dati catastali per individuare gli evasori totali, cioè chi non paga nemmeno un euro di tasse. Per farlo è prevista una ricognizione aerea e attraverso un sistema molto simile a Google Street View che consentirà di individuare nel dettaglio tutte le modifiche agli immobili fatte negli ultimi anni, legalmente e non. In questo modo si riuscirà a capire con una certa precisione gli importi di tasse come l’IMU, la tassa sugli immobili, e la TARI, la tassa per la raccolta dei rifiuti.
Il sindaco Gaetano Manfredi dice che due anni dopo la firma del Patto per Napoli sono stati rispettati tutti gli obiettivi intermedi fissati con il ministero dell’Economia e delle Finanze, anzi in alcuni casi il comune è riuscito a raggiungerli prima del previsto. «Siamo intervenuti sulla struttura che gestisce le assunzioni, abbiamo riformato completamente la riscossione, sono state riorganizzate le società partecipate, tutto con risultati molto soddisfacenti», dice Manfredi, secondo cui «non è vero che al Sud non si può amministrare bene».