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  • Mercoledì 10 gennaio 2024

La storia del gatto scomparso di Nino Frassica è degenerata

Dopo aver formulato diverse accuse su un presunto rapimento la famiglia dell'attore è stata denunciata, e se n'è occupato perfino il Guardian

Nino Frassica con il gatto scomparso Hiro (@ninofrassicaoff/Instagram)
Nino Frassica con il gatto scomparso Hiro (@ninofrassicaoff/Instagram)
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Da alcuni mesi i giornali e le televisioni italiane riportano con una certa assiduità aggiornamenti sulla scomparsa di un gatto avvenuta a Spoleto, in Umbria, alla fine di settembre. Il gatto in questione si chiama Hiro ed è uno degli animali domestici del noto attore comico siciliano Nino Frassica, 73 anni, che vive a Roma ma trascorre da tempo un periodo dell’anno a Spoleto con la famiglia per lavorare sul set dell’ormai ventennale serie televisiva Don Matteo.

La vicenda è montata ulteriormente nell’ultimo periodo diventando una specie di caso nazionale – e finendo anche sul Guardian, uno dei più importanti giornali britannici e del mondo – perché Frassica, la moglie, Barbara Exignotis, e la figlia di lei, Valentina Lubrano, hanno accusato pubblicamente del rapimento del gatto alcuni vicini di casa e ora sono indagati per diffamazione aggravata, stalking e istigazione a delinquere.

Tutto è iniziato alla fine di settembre, quando la scomparsa del gatto, che la famiglia di Frassica dice essere di razza Sacro di Birmania, era stata annunciata sui social dell’attore e sulla pagina Facebook “Gatti smarriti – Umbria”, dove compaiono svariati post simili tutti i giorni. L’annuncio era accompagnato dalla promessa di una ricompensa da 5mila euro per chiunque l’avesse trovato.

Col passare delle settimane la famiglia di Frassica ha diffuso sui social diversi video per chiedere aiuto nella ricerca del gatto, insinuando sospetti sempre più insistenti sull’ipotesi che non fosse semplicemente scappato, ma che invece fosse stato rapito. In più occasioni la famiglia ha invitato chi eventualmente lo avesse preso in casa a restituirlo: «vi prego mettetevi una mano sul cuore e sulla coscienza, vi prego rilasciate Hiro perché noi non ce la facciamo più», ha detto in un video Valentina Lubrano in lacrime.

L’attenzione mediatica che è stata data al caso e la grossa ricompensa hanno portato un certo numero di persone a mobilitarsi per cercare il gatto in città con vari mezzi. Il Corriere dell’Umbria ha scritto che Spoleto ha ricevuto «una pubblicità non richiesta e soprattutto non gradita da molti privati cittadini».

Nelle dichiarazioni pubbliche la famiglia ha più volte fatto riferimento al fatto che la scomparsa del gatto fosse responsabilità di alcuni vicini e che questo fosse trattenuto in una casa, arrivando a formulare accuse piuttosto specifiche: ha sostenuto tra le altre cose di aver ritrovato dei suoi peli davanti all’ingresso, e di avere una foto in cui lo si vedrebbe alla finestra.

Il 28 ottobre, prima di ripartire per Roma per una pausa delle riprese di Don Matteo, Frassica aveva diffuso un appello in cui sosteneva che il gatto fosse «trattenuto in una casa di piazza Campello» e alzava la cifra della ricompensa a 10mila euro. Alla fine aggiungeva: «aiutateci a trovarlo e così saremo contenti di tornare la prossima volta a Spoleto». In una diretta su Instagram pochi giorni dopo Barbara Exignotis ha detto di non poter pensare a Hiro «in un’altra casa coccolato da altre persone, peraltro persone psicopatiche che non amano gli animali veramente» e che «Hiro purtroppo è a casa loro e non possiamo fare niente per farlo uscire».

 

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Inizialmente una famiglia di vicini ha denunciato Exignotis e Lubrano per diffamazione sui social e per atti persecutori: secondo la denuncia le due li avrebbero diffamati accusandoli su Instagram di aver trovato Hiro in casa e di averlo abbandonato in strada, e sarebbero colpevoli di ingiurie nei loro confronti. L’avvocato Fabrizio Gentili ha detto al Corriere che la famiglia ha «persino acconsentito a un sopralluogo delle forze dell’ordine che non hanno trovato alcuna traccia di Hiro nella loro abitazione. Purtroppo, si sono trovate al centro di una tempesta di insulti, minacce gravi come il lancio di un sasso fino ad atti persecutori come lo stalking». Successivamente ha sporto denuncia un’altra famiglia di vicini, rappresentata sempre dallo stesso avvocato, questa volta anche contro Frassica. La procura di Spoleto ha confermato solo che ci sono indagini in corso.

Nel frattempo all’inizio di novembre il comune di Spoleto aveva annunciato che avrebbe consegnato le “chiavi della città” a Nino Frassica e altre celebrità «in segno di gratitudine per il contributo che la fiction Don Matteo sta dando nella promozione del nostro territorio». Dopo le vicende legate alla scomparsa del gatto però alcuni politici locali hanno sostenuto che la decisione debba essere rivista. La sezione locale della Lega ha diffuso una nota in cui argomenta: «Proprio pochi giorni fa sono state rese note dai giornali le dichiarazioni della moglie dell’attore, che in un video social etichettava la città di Spoleto e i suoi cittadini con termini ingiuriosi, denigratori e che non rendono onore ad una città che li ha accolti con entusiasmo e rispetto».