Nawaz Sharif potrà ricandidarsi a primo ministro del Pakistan grazie a una sentenza della Corte Suprema
Lunedì la Corte Suprema del Pakistan ha emesso una sentenza in cui ha eliminato l’interdizione a vita dai pubblici uffici per tutte le persone condannate, perché il divieto «riduceva il diritto fondamentale dei cittadini di partecipare alle elezioni». La principale conseguenza della sentenza è che l’ex primo ministro Nawaz Sharif potrà candidarsi per un quarto mandato alle prossime elezioni, in programma l’8 febbraio.
Nawaz Sharif, che ha 74 anni, era tornato in Pakistan a ottobre dopo 4 anni di esilio autoimposto per sfuggire a una condanna per corruzione. Era andato a Londra nel 2019 per sottoporsi a cure mediche, e da allora non era più rientrato in Pakistan, dove poi aveva ricevuto altre condanne per corruzione. A fine 2023 due tribunali lo avevano assolto dalle accuse per cui era stato condannato in passato, ma l’interdizione a vita dai pubblici uffici era rimasta in vigore. Ora la Corte Suprema ha deciso che i politici condannati possono essere interdetti dai pubblici uffici per un periodo massimo di cinque anni, e Sharif potrà quindi partecipare alle elezioni di febbraio.
Nawaz Sharif fu primo ministro del Pakistan tre volte: dal 1990 al 1993, dal 1997 al 1999, e dal 2013 al 2017, quando venne deposto per il suo coinvolgimento nello scandalo dei Panama Papers. Secondo lui, la sua rimozione fu orchestrata dall’esercito, che ha una grande influenza nella politica pakistana. Gli succedette l’ex giocatore di cricket Imran Khan, che ha governato fino al 2022 e ora si trova in carcere per corruzione. Sharif è leader della Lega dei musulmani del Pakistan, ed è considerato da tutti i principali sondaggi il candidato favorito alle elezioni di febbraio.