Dove viene consumata la carne di cane nel mondo
Principalmente in Asia, in particolare in Cina e in Vietnam: ma è una pratica sempre meno diffusa
Martedì il parlamento della Corea del Sud ha approvato una legge che vieta a partire dal 2027 l’allevamento, il commercio e il macello di cani destinati a essere mangiati. Nel paese la pratica, diffusa per secoli, è comunque in declino da diversi anni e ormai è diffusa quasi solo fra le persone più anziane. Ma in altre zone del mondo, soprattutto in Asia, rimane relativamente comune ancora oggi.
La Cina è il paese in cui viene consumata più carne di cane: non esistono dati ufficiali sul numero di animali uccisi, ma in base al peso della carne messa in vendita, si stima che siano fra i 10 e i 20 milioni all’anno. Inoltre secondo l’ONG animalista Humane Society International (HSI), in Cina verrebbero uccisi 4 milioni dei 10 milioni di gatti destinati al consumo umano in tutto il mondo. Il consumo di carne di cane è maggiore nelle province del sud della Cina, ma è praticato anche in alcune province del nord. Qui tradizionalmente viene consumata nei mesi più freddi, dato che si ritiene che aiuti a riequilibrare il calore corporeo (nella vicina Corea, al contrario, la si mangia nei mesi più caldi).
In particolare a Yulin, una città del sud della Cina, nei mesi estivi si tiene il Festival dei litchi e della carne di cane. L’evento è nato nel 2009 e secondo il governo locale, che ha preso le distanze dalla celebrazione, non ha alcun legame con le tradizioni della città, ma è più che altro un’iniziativa di marketing dei ristoranti locali. Le stime sul numero di cani uccisi durante i 10 giorni del festival variano fra mille e 10mila. Nel 2018 è stato calcolato che quell’anno fossero stati uccisi 3mila cani. Il festival riceve ogni anno moltissime critiche dall’estero, ma anche nella stessa Cina è molto contestato: nel 2016 una petizione online per chiederne l’abolizione raccolse 11 milioni di firme nel paese.
– Leggi anche: Ai cinesi piacciono i cani (come animali domestici)
Nell’aprile del 2020 il ministero dell’Agricoltura cinese aveva proposto una bozza di legge per vietare il consumo di carne di cane, citando sia il «progresso della civiltà umana», sia altri motivi: in particolare, le preoccupazioni per il benessere degli animali e quelle per la possibilità di trasmissione di malattie dagli animali agli esseri umani, per esempio attraverso i “wet market”, i mercati alimentari diffusi in tutta l’Asia orientale dove in alcuni casi si vendono animali selvatici spesso ancora vivi e in condizioni igieniche precarie.
In quell’occasione il ministero aveva rimosso i cani dalla lista del bestiame da allevamento, riferendosi a loro come ad «animali da compagnia speciali»; negli stessi giorni la città di Shenzhen, vicino a Hong Kong (dove il consumo di carne di cane è illegale), era diventata la prima città cinese a introdurre un divieto di vendita e consumo di carne di cane e gatto. Per il momento però non ci sono dati dettagliati per valutare che impatto abbiano avuto queste restrizioni sul consumo di carne di cane in Cina.
Oltre alla Cina, la carne di cane viene consumata anche in altri paesi del sud-est asiatico. Il secondo paese al mondo in cui vengono uccisi più cani per il consumo umano è il Vietnam, in particolare nel nord del paese, dove si trova la capitale Hanoi. Secondo un sondaggio commissionato da HSI quasi il 40 per cento della popolazione mangia o ha mangiato carne di cane. Molti vietnamiti non vedono alcuna differenza fra mangiare carne di cani o di altri animali come polli o maiali. Tradizionalmente i piatti a base di carne di cane vengono mangiati soprattutto nella seconda metà di ciascun mese lunare, per credenze legate all’astrologia.
Ciononostante anche qui le opinioni stanno cambiando: come in molti altri paesi, in Vietnam i cani vengono mangiati sempre meno. La loro uccisione viene considerata inaccettabile da un numero crescente di persone, specialmente fra i giovani e nel sud del paese. Secondo il sondaggio commissionato da HSI, il 64 per cento dei vietnamiti è favorevole a una legge che vieti il consumo di carne di cane.
In parte questo è dovuto alla maggiore diffusione dei cani come animali domestici, mentre prima erano tenuti principalmente come animali da guardia. Inoltre molti degli animali uccisi non sono allevati appositamente per il consumo di carne, ma sono in realtà animali domestici rapiti. Fino al 2014 poi una parte significativa dei cani veniva importata illegalmente dalla Thailandia, prima che una legge thailandese ne vietasse il consumo e la vendita di carne di cane nel paese (nel paese il consumo di carne era comunque piuttosto limitato).
In Indonesia il consumo di carne di cane è abbastanza diffuso, nonostante la religione islamica, seguita dalla maggioranza della popolazione, vieti la pratica. Si stima che circa un milione di cani sia macellato ogni anno nel paese. In effetti il consumo è maggiore a Bali e nel nord dell’isola di Sulawesi, in cui le religioni più diffuse sono rispettivamente l’induismo e il cristianesimo. Ciononostante recentemente si è diffuso anche fra la popolazione musulmana.
A Taiwan la carne di cane è vietata dal 2017. Nelle Filippine è vietata dal 1998, ciononostante si calcola che circa 500mila cani siano uccisi ogni anno per la loro carne. In India viene mangiata in alcune comunità del Nagaland e del Mizoram, due piccoli stati nel nordest del paese. In Corea del Nord il suo consumo è legale, ma non ci sono dati riguardanti la sua diffusione.
Fuori dall’Asia, il consumo di carne di cane è abbastanza limitato. La pratica è attestata in alcune zone del Ghana e della Nigeria, in Africa occidentale, e dell’Oceania. Sebbene oggi mangiare cani sia un tabù praticamente in tutta Europa, nel 2012 un giornale svizzero scrisse che in alcune aree rurali del paese cani e gatti sono consumati regolarmente. Negli Stati Uniti dal 2018 è illegale uccidere cani per mangiarne la carne. Alcune comunità native americane sono esentate dal divieto, dato che i loro rituali tradizionali prevedono l’uccisione e il consumo di carne di cane.
In Italia in realtà non esiste una legge che vieti espressamente la macellazione e il consumo di cani e gatti. Tuttavia generalmente sono considerati vietati interpretando in senso ampio, cioè oltre quanto espressamente scritto nelle leggi, le norme sulla macellazione degli animali (in cui cani e gatti non rientrano fra gli animali di cui è consentito il macello) e sulla tutela degli animali domestici.
Fra gli aspetti più criticati del consumo di carne di cane ci sono i metodi con cui gli animali vengono uccisi. Secondo alcuni resoconti spesso sono particolarmente dolorosi: alcuni animali sarebbero bruciati o bolliti ancora vivi, o più frequentemente uccisi a bastonate. La ragione di queste pratiche è la convinzione errata che l’aumento di adrenalina nel sangue dell’animale renda la sua carne più tenera o saporita. L’effettiva diffusione di queste pratiche è molto difficile da calcolare. In Corea del Sud, per esempio, fino ad oggi la maggior parte dei cani veniva uccisa con una scarica elettrica.
– Leggi anche: Davvero gli olandesi si mangiarono un primo ministro?