Due giornalisti sono tra le decine di persone palestinesi uccise dai bombardamenti israeliani sul sud della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore
Nelle ultime 24 ore i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza hanno ucciso almeno 113 persone palestinesi e ne hanno ferite altre 250, secondo un comunicato del ministero della Salute di Gaza diffuso domenica. Gli attacchi hanno colpito la città meridionale di Khan Yunis e la zona del varco di Rafah, vicino al confine con l’Egitto. Tra le persone uccise questa mattina ci sono due giornalisti: Hamza Dahdouh di Al Jazeera e Mustafa Thuria, un collaboratore freelance che lavorava per l’agenzia di stampa AFP. I due giornalisti sono stati uccisi mentre si stavano spostando in auto.
Contare in modo preciso i morti nella Striscia di Gaza è sempre più difficile per il ministero della Salute (che è controllato da Hamas), ma secondo le sue stime dal 7 ottobre sono 22.835 le persone palestinesi uccise. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), un’associazione nata con lo scopo di difendere la libertà di stampa e i diritti dei giornalisti in tutto il mondo, tra il 7 ottobre e il 6 gennaio a Gaza e nelle zone sul confine tra Israele e Libano sono stati uccisi almeno 77 giornalisti e lavoratori del settore dei media.
Al Dahdouh aveva 27 anni ed era figlio di un altro giornalista, Wael Dahdouh, che è il capo della redazione locale di Al Jazeera. In un bombardamento del 26 ottobre erano già morti sua moglie, altri due suoi figli di 15 e 7 anni e un nipote di 1 anno.
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