La Corte suprema statunitense si esprimerà sulla candidabilità di Trump in Colorado
A febbraio prenderà una decisione da cui dipenderanno le elezioni presidenziali di quest'anno
Venerdì la Corte suprema statunitense, il più importante tribunale federale americano, ha accettato di esprimersi a proposito della decisione della Corte suprema del Colorado di impedire all’ex presidente Donald Trump di partecipare alle primarie del Partito Repubblicano nello stato per scegliere il candidato alle elezioni presidenziali del 2024. Trump aveva fatto ricorso pochi giorni fa, confidando di essere dichiarato eleggibile vista la maggioranza Repubblicana dei giudici della Corte suprema, tre dei quali peraltro furono nominati proprio da lui durante il suo mandato.
La Corte suprema del Colorado aveva dichiarato Trump “ineleggibile” per il suo coinvolgimento nell’assalto al Congresso del 6 gennaio del 2021. La Corte suprema degli Stati Uniti dovrà esprimersi sulla legittimità del meccanismo con cui era stata emessa la sentenza: cioè sulla Sezione 3 del 14° emendamento della Costituzione, una clausola risalente alla Guerra civile americana secondo cui chiunque sia stato coinvolto in insurrezioni o rivolte contro lo stato dopo aver prestato giuramento sulla Costituzione non può più ricoprire incarichi pubblici.
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La clausola è la stessa a cui si era appellato lo stato del Maine nel dichiarare Trump ineleggibile, proibendogli di partecipare alle primarie Repubblicane nello stato. In Michigan, invece, la Corte suprema locale aveva dichiarato Trump eleggibile, pur prendendo in considerazione la stessa norma. In diversi altri stati e anche in altri modi si sta cercando, o si è cercato, di bloccare la candidatura di Trump alle primarie del partito Repubblicano, e quindi alle presidenziali del 2024.
La decisione della Corte suprema di prendere in esame la decisione del Colorado è stata particolarmente rapida, e il caso verrà discusso a partire dal prossimo 8 febbraio. Per allora le primarie Repubblicane saranno già cominciate e si sarà già votato in Iowa, New Hampshire e Nevada. In Colorado invece le primarie si terranno il 5 marzo, anche se le procedure di voto per posta cominceranno fin dal 20 gennaio per gli elettori all’estero e a metà febbraio per gli altri. Ci si aspetta che la decisione della Corte suprema arrivi velocemente, ma comunque mentre è in corso l’esame la decisione del Colorado è sospesa.
Di per sé, non partecipare alle primarie nello stato non impedirebbe a Trump di diventare il candidato Repubblicano alla presidenza. Potrebbe ottenere la nomination alle primarie comunque, e potrebbe addirittura partecipare e vincere le elezioni presidenziali senza i voti del Colorado, stato in cui nelle ultime quattro elezioni hanno sempre vinto candidati Democratici. Ma la decisione della Corte suprema è comunque molto importante perché rappresenterà un precedente per tutti gli altri casi in cui Trump è stato o potrebbe essere escluso dalle primarie.