La protesta degli agricoltori tedeschi al porto di Schlüttsiel
Hanno impedito al ministro dell'Economia di sbarcare da un traghetto: criticano alcune misure fiscali proposte dal governo di Olaf Scholz
Giovedì sera un gruppo di circa 300 agricoltori tedeschi si è radunato al porto di Schlüttsiel, nello stato settentrionale dello Schleswig-Holstein, in Germania, per protestare contro alcune politiche fiscali del governo di Olaf Scholz. Al porto era previsto l’arrivo di Robert Habeck, vice cancelliere e ministro dell’Economia.
Habeck era a bordo di un traghetto e stava tornando a casa dopo aver passato alcuni giorni sull’isola di Hooge, nel Mare del Nord, insieme alla moglie. I manifestanti però hanno bloccato il molo, impendendo lo sbarco dei coniugi e costringendo il traghetto a tornare temporaneamente a Hooge.
Un portavoce del ministro ha detto che ad alcuni manifestanti era stata offerta la possibilità di parlare con Habeck, ma la proposta è stata rifiutata. Un piccolo gruppo di persone ha anche provato a salire sul traghetto di Habeck con la forza, ma è stato bloccato dagli agenti di polizia arrivati sul posto. Le forze dell’ordine hanno descritto la situazione come «molto tesa», ma non ci sono stati feriti. Habeck è sbarcato a Schlüttsiel in serata, dopo la fine della protesta.
Einfach nur noch krank das alles.
Der Fährhafen Schüttesiel wird wohl blockiert, um Robert Habeck auf dem Rückweg aus dem Urlaub von Hallig Hooge abzufangen und zur Rede zu stellen. Angeblich ist die Fähre zurück zur Insel & Polizei versucht Lage unter Kontrolle zu bringen. pic.twitter.com/JzqViLZKuA— Ŋīmæ (@NimaOgR) January 4, 2024
I manifestanti si sono organizzati in modo autonomo tramite i social media. Il presidente dell’Associazione nazionale degli agricoltori, Joachim Rukwied, ha preso le distanze dall’accaduto: «Azioni di questo tipo sono vietate. La nostra associazione sostiene le pratiche democratiche, e attacchi personali, insulti, minacce, coercizioni o violenze sono inaccettabili», ha scritto in un comunicato diffuso venerdì.
Gli agricoltori presenti al molo di Schlüttsiel protestavano contro alcuni tagli alla spesa pubblica annunciati di recente dal governo tedesco. Lo scorso novembre una sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionali alcune rendicontazioni del bilancio federale fatti negli anni passati, facendo di fatto aumentare il debito pubblico di 60 miliardi di euro. Di conseguenza il governo ha dovuto rivedere al ribasso le previsioni di spesa per il 2024, in modo da coprire un buco da 17 miliardi.
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Tra le varie misure annunciate negli ultimi mesi c’è anche l’eliminazione di alcuni privilegi fiscali per gli agricoltori, tra cui agevolazioni sull’acquisto dei carburanti e dei macchinari agricoli. La notizia ha scatenato grosse proteste: a metà dicembre gli agricoltori avevano bloccato la zona centrale di Berlino, nei pressi della Porta di Brandeburgo, con centinaia di trattori per chiedere che le agevolazioni fossero confermate. In quel caso la manifestazione era stata organizzata in modo ufficiale dall’Associazione nazionale degli agricoltori.
Proprio giovedì il governo aveva annunciato l’intenzione di rivedere alcune delle nuove norme e aveva aperto alla possibilità di eliminare le agevolazioni in modo graduale, per dare modo alle persone e alle aziende interessate di adattarsi più facilmente. L’annuncio però è stato ritenuto insoddisfacente, e non è bastato a sopire le proteste: l’Associazione nazionale del settore ha già annunciato che nella settimana tra l’8 e il 12 gennaio ci saranno altre mobilitazioni.