OpenAI sta trattando con decine di editori per usare i loro contenuti per allenare i suoi sistemi di intelligenza artificiale
OpenAI ha detto a Bloomberg che sta contrattando con decine di editori di giornali per usare i contenuti da loro pubblicati per allenare i suoi sistemi di intelligenza artificiale. OpenAI è una delle principali aziende al mondo nel settore, e ha sviluppato fra le altre cose ChatGPT, un software capace di rispondere alle domande degli utenti tramite l’intelligenza artificiale. Secondo Bloomberg, questi accordi sono fondamentali per il futuro di programmi come ChatGPT, che nelle intenzioni di OpenAI dovrà essere in grado di fornire informazioni accurate e aggiornate nelle sue risposte.
L’azienda ha già raggiunto accordi con alcuni editori: a dicembre con l’editore tedesco Axel Springer (che pubblica fra le altre cose il sito di news Politico e la Bild, il quotidiano più letto in Germania), in cambio di «decine di milioni di dollari», mentre a giugno si era accordato con l’agenzia di stampa Associated Press, in cambio di una cifra che non è stata resa nota.
In altri casi non è andata altrettanto bene: a dicembre il New York Times le aveva fatto causa, dopo il fallimento di una trattativa. Secondo il New York Times, OpenAI avrebbe usato illecitamente i suoi articoli, protetti da diritto d’autore, per allenare i propri sistemi di intelligenza artificiale. A settembre avevano fatto causa a OpenAI anche diversi autori di romanzi, fra cui George R.R. Martin, John Grisham e Jonathan Franzen, per motivi simili a quelli del New York Times, e a novembre molti autori di saggi avevano fatto la stessa cosa.
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