Non c’è nessuna lista di personaggi famosi nella grossa inchiesta su Jeffrey Epstein
Sono stati resi pubblici alcuni nuovi documenti che però non contengono novità rispetto a quello che si sapeva già
Mercoledì un tribunale federale di New York ha infine reso pubblici alcuni documenti finora riservati di un processo relativo alle attività di Jeffrey Epstein, il finanziere che nel 2019 si suicidò all’interno del Metropolitan Correctional Center di Manhattan dove era detenuto per le moltissime accuse di sfruttamento sessuale.
La pubblicazione di questi documenti, annunciata a fine dicembre, era molto attesa anche perché online circolavano da giorni notizie sul fatto che avrebbero incluso una lista di uomini ricchi, famosi e potenti che sarebbero a vario titolo coinvolti nei crimini di Epstein, come collaboratori o come beneficiari del sistema di sfruttamento sessuale che aveva messo in piedi.
In realtà i documenti appena pubblicati non contengono nessuna lista di questo tipo: i nomi delle persone citate, tra cui anche il principe Andrea del Regno Unito, erano nella maggior parte dei casi già noti e aggiungono più che altro un po’ di contesto al fatto che Epstein si circondava di personaggi anche molto potenti. Tra questi ci sono gli ex presidenti statunitensi Bill Clinton e Donald Trump, che però non sono accusati di alcun reato. Molte delle persone famose collegate a Epstein hanno dichiarato di non essere a conoscenza dei suoi reati e del sistema di sfruttamento sessuale che aveva creato.
Più in generale, la maggior parte di ciò che è stato reso pubblico mercoledì era ampiamente nota, raccontata in anni di inchieste, interviste televisive, documentari e libri pubblicati sul caso Epstein.
I documenti appena pubblicati sono 45 in tutto e sono composti da centinaia di pagine: la giudice del tribunale federale di New York Loretta Preska ha ordinato la pubblicazione di oltre 200 documenti in tutto, e altri dovrebbero essere resi pubblici nei prossimi giorni. Preska ha comunque precisato nella sua ordinanza che la maggior parte dei documenti non include materiali compromettenti su persone diverse da Epstein.
I documenti fanno parte del processo che vede contrapposte Virginia Giuffre, attivista statunitense che era stata tra le accusatrici di Epstein e che lo scorso anno aveva raggiunto un accordo extragiudiziale con il principe Andrea per alcune accuse di abusi sessuali, e Ghislaine Maxwell, ex fidanzata e socia di Epstein. Secondo l’accusa, Maxwell avrebbe aiutato Epstein a individuare e abusare di moltissime ragazze minorenni nei primi anni Duemila. I documenti erano stati tenuti riservati soprattutto per tutelare la privacy di queste donne ma anche dei contatti stretti di Epstein, finora indicati con la sigla “J. Doe” e un numero identificativo.
I documenti includono rapporti della polizia e trascrizioni di colloqui con alcune delle donne che avevano accusato Epstein di sfruttamento sessuale. Un documento contiene una lunga testimonianza del 2016 di una di loro, Johanna Sjoberg, che raccontava di aver incontrato Michael Jackson, celebre star della musica pop, nella casa di Epstein a Palm Beach, in Florida: la testimonianza non contiene però accuse di qualche tipo nei confronti dello stesso Jackson.
Sempre Sjoberg ha raccontato di aver partecipato a una cena in una delle case di Epstein in cui era presente anche l’illusionista David Seth Kotkin, noto come David Copperfield: secondo la testimonianza della donna Kotkin sarebbe stato a conoscenza del fatto che nel sistema di sfruttamento sessuale messo in piedi da Epstein e Maxwell alcune donne venivano poi anche pagate per reclutarne altre. La testimonianza non contiene però qualcosa di più specifico: Associated Press ha contattato Kotkin per saperne di più, ma senza ricevere risposta.
I documenti includono poi una serie di note scritte dagli avvocati di Giuffre, tra cui una in cui si afferma che l’ex presidente Clinton sarebbe «una persona chiave che può fornire informazioni sulla propria stretta relazione» con Epstein e Maxwell. Nei documenti c’è anche una testimonianza di un ex membro del personale domestico di Epstein che dichiara di essersi sentito a disagio per il numero di giovani donne che frequentavano la casa del finanziere, e di essere stato minacciato da Maxwell affinché non ne parlasse con nessuno.