L’aereo della Guardia Costiera coinvolto nell’incidente all’aeroporto di Tokyo non era autorizzato a stare sulla pista d’atterraggio
Mercoledì il ministero dei Trasporti giapponese ha diffuso la trascrizione di una conversazione avuta tra la torre di controllo dell’aeroporto Haneda di Tokyo e l’aereo della Guardia Costiera che il giorno precedente si era scontrato con un aereo di linea della Japan Airlines. Nell’incidente l’aereo della Japan Airlines aveva preso fuoco, ma tutti i passeggeri erano riusciti eccezionalmente a mettersi in salvo: delle 6 persone a bordo dell’aereo della Guardia Costiera, invece, cinque erano morte e il pilota aveva riportato gravi ferite.
L’aereo della Guardia Costiera stava partendo verso la provincia occidentale di Niigata, dove avrebbe dovuto prestare soccorso nelle zone colpite dal forte terremoto di lunedì. Ma secondo la trascrizione delle comunicazioni la torre di controllo non aveva dato il permesso di decollare e aveva detto al pilota di parcheggiare temporaneamente il velivolo vicino alla pista, in attesa che atterrasse l’aereo della Japan Airlines, a cui invece il permesso era stato concesso.
Il pilota dell’aereo della Guardia Costiera aveva risposto alla torre di controllo ripetendo il messaggio, segnalando quindi di aver ricevuto l’informazione. Non è chiaro quindi perché alla fine si fosse ugualmente immesso sulla pista d’atterraggio. La trascrizione inoltre sembra contraddire quanto aveva detto agli investigatori il pilota dell’aereo della Guardia Costiera, secondo cui la torre di controllo gli avrebbe dato il permesso di entrare in pista.
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