Un tredicenne statunitense è diventato la prima persona al mondo a “finire” Tetris

Si chiama Willis Gibson e ci ha messo 38 minuti: è arrivato al livello 157, e ha mandato il videogioco in crash

(Il momento del "kill screen", dal video di Willis Gibson)
(Il momento del "kill screen", dal video di Willis Gibson)
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Willis Gibson, un tredicenne dell’Oklahoma, negli Stati Uniti, è riuscito a “finire” la versione di Tetris per NES (Nintendo Entertainment System) ed è la prima persona di sempre a farlo, 34 anni dopo la pubblicazione del videogioco, che uscì nel 1989.
Gibson – che online si fa chiamare Blue Scuti – ha pubblicato sul suo canale YouTube un video che mostra il momento in cui ha raggiunto il livello 157, mandando il videogioco in crash: per arrivare a quel punto ci ha messo solo 38 minuti.
Prima di lui, questo risultato era stato ottenuto soltanto da software appositi.

Tetris è uno dei videogiochi più famosi al mondo e ha un funzionamento molto semplice: i “pezzi” (che si chiamano tetramini e sono composti ciascuno da quattro blocchi) cadono giù uno alla volta in uno spazio rettangolare, fino a fermarsi sul fondo o su altri blocchi già depositati. Il giocatore deve ruotarli e muoverli mentre cadono, per far sì che quando si posano creino una fila orizzontale di blocchi senza interruzioni. Se la fila è completa, i blocchi spariscono, e i pezzi poggiati sulla fila che sparisce scendono verso il basso. A ogni livello, la velocità di caduta dei tetramini aumenta: il giocatore perde quando i tetramini si accumulano fino a occupare tutto lo spazio di gioco.

Formalmente, i livelli di Tetris sono 29, il punto in cui i tetramini cominciano a cadere a velocità doppia, e per i giocatori comuni diventa di fatto impossibile proseguire. Nel 2010, però, il gamer professionista Thor Ackerlund riuscì a raggiungere il livello 30 utilizzando una tecnica definita “hypertapping” (che consiste nel premere il tasto direzionale, quello a croce, più di dieci volte per secondo), successivamente superata da una tecnica ancora più veloce e più efficiente, il “rolling” (in cui il giocatore picchietta con le dita di una mano il retro del controller, mentre tiene premuto il tasto con l’altra mano).

Le nuove tecniche permisero a molti altri giocatori competitivi di proseguire nel gioco e scoprire fino a che punto riuscivano a spingersi. Alcuni giocatori, ad esempio, avevano raggiunto il livello 138, scoprendo un glitch del colore dei blocchi; nessuno però era arrivato così avanti, e nessuno prima di Gibson aveva mai raggiunto il “kill screen”, che avviene quando un giocatore raggiunge un livello che manda il videogioco in crash.
Semplificando: Tetris non ha un finale, non ha un punto di arrivo predefinito, ma una progressione di difficoltà crescenti. La progressione però non è infinita e a un certo punto si interrompe (quando il gioco va in crash): quel momento viene considerato la fine del gioco, e per questo si può dire che Gibson “ha finito” Tetris, o che “ha battuto” il gioco.

Gibson gioca a Tetris da quando aveva 11 anni, e ha partecipato a molti tornei. Oltre ad aver “finito” Tetris ha anche battuto il record generale di punteggio.