Le indagini sull’incidente all’aeroporto Haneda di Tokyo
Si dovrà capire perché sia stato permesso l'atterraggio quando sulla pista c'era un altro aereo, e se ci sia stato un errore di comunicazione
Non è ancora chiaro cosa abbia causato l’incidente avvenuto martedì all’aeroporto Haneda a Tokyo, in Giappone, in cui un aereo di linea della Japan Airlines con a bordo più di 300 passeggeri ha preso fuoco dopo essersi scontrato con un aereo della Guardia Costiera giapponese. Le indagini sono state appena avviate e non sono state ancora recuperate la scatole nere, che permetteranno di capire meglio cosa sia successo.
Di certo si sa, anche in base alle testimonianze delle persone presenti, che l’incidente è avvenuto alle 17:47 locali, le 9:47 italiane, quando l’aereo della Japan Airlines (un Airbus A350-900) era appena atterrato dopo essere arrivato dalla città di Chitose, nell’isola di Hokkaido, nel nord del paese. A bordo c’erano 367 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio, che sono stati tutti fatti uscire tempestivamente dagli scivoli di emergenza. Sull’aereo della Guardia Costiera c’erano invece 6 persone: si è salvato solo il pilota, che è rimasto ferito.
Al momento le indagini si stanno concentrando sulle comunicazioni tra i piloti dell’aereo della Japan Airlines e la torre di controllo dell’aeroporto: si dovrà capire come mai sia stato permesso all’aereo di atterrare nonostante sulla pista fosse presente un aereo della Guardia Costiera.
A questo proposito nelle ultime ore è emerso un dettaglio che potrebbe risultare molto importante per gli investigatori: il sito Live ATC, che raccoglie le comunicazioni radio del traffico aereo in diretta, ha pubblicato la registrazione di quanto accaduto poco prima dell’atterraggio. Alle 17:43 locali il personale della torre di controllo ha detto ai piloti dell’Airbus A350-900 di “continuare” le procedure di atterraggio verso l’aeroporto Haneda, e circa un minuto e mezzo dopo è stata data l’autorizzazione per atterrare. Poco più di 3 minuti più tardi è avvenuto l’incidente.
Martedì sera in una conferenza stampa i responsabili di Japan Airlines hanno detto che i piloti dell’aereo hanno seguito tutte le procedure di sicurezza necessarie, e che l’aereo aveva avuto regolare permesso ad atterrare. Non è chiaro invece se anche all’aereo della guardia costiera fosse stata data l’autorizzazione per essere sulla pista.
L’aereo ha preso fuoco subito dopo lo scontro, ma i più di 300 passeggeri sono stati fatti uscire velocemente e alla fine solo 14 di loro hanno riportato ferite lievi. Uno di loro ha raccontato alla tv pubblica giapponese NHK che non appena l’aereo è atterrato c’è stato uno scoppio e poi le fiamme sono salite dal lato destro dell’aereo. «Stava diventando caldo all’interno dell’aereo e ho pensato, ad essere onesti, che non sarei sopravvissuto».
Diversi passeggeri hanno ripreso i momenti successivi all’incidente con i propri telefoni: nei video si vede la cabina piena di fumo e scene di caos tra le persone che cercano una via di uscita. Un passeggero ha raccontato a NHK che l’evacuazione è stata resa difficoltosa anche dal fatto che inizialmente i portelloni nel mezzo e sulla coda dell’aereo sono rimasti chiusi, e quindi tutti i passeggeri si sono dovuti accalcare verso quello anteriore per uscire.