La Corte Suprema dell’Australia Occidentale ha concesso a una donna di estrarre un campione di sperma dal cadavere del marito
La Corte Suprema dello Stato dell’Australia Occidentale ha autorizzato l’estrazione di un campione di sperma dal cadavere di un uomo morto a 61 anni lo scorso 17 dicembre. L’estrazione era stata richiesta dalla moglie, che ha 62 anni, subito dopo la morte del marito, sostenendo che da tempo la coppia stesse pensando di fare un figlio tramite maternità surrogata (i due avevano avuto due figli in passato, entrambi morti in giovane età).
I medici legali si erano però rifiutati di accogliere la richiesta di prelevare e conservare lo sperma del marito morto, e la donna si era quindi rivolta alla Corte Suprema dello Stato per ottenere un’ordinanza urgente.
La giudice Fiona Seaward ha accolto la richiesta della donna di estrarre lo sperma del marito morto, ma non ne ha concesso l’uso per la fecondazione tramite maternità surrogata. L’Australia Occidentale infatti non consente attualmente la fecondazione tramite spermatozoi di un uomo morto (come molti paesi al mondo, tra cui l’Italia), e quindi per utilizzare lo sperma estratto sarà necessario trasferire il caso a un’altra giurisdizione, come quella dello Stato australiano del Queensland dove è invece legale.